Un percorso accademico che apre le porte a un settore in rapida evoluzione, una carriera avviata con successo in un’azienda all’avanguardia e un riconoscimento come Best Student per i Professional Masters: il viaggio di Carolina Leuzzi è una storia di determinazione, crescita e visione strategica.
In questa intervista, Carolina racconta come Bologna Business School e il Master in AI e Innovation Management abbiano trasformato la sua formazione in competenze concrete, pronte ad affrontare le sfide del mondo tech. Dall’importanza della collaborazione alle sfide etiche dell’intelligenza artificiale, scopriamo il punto di vista di chi ha saputo fare dell’innovazione la sua strada.
Dopo il Master in AI e Innovation Management, hai iniziato a lavorare per Dinova, azienda del prof. Boscato. Quali competenze apprese durante il percorso ti sono state più utili in questo ruolo?
Il Master in AI e Innovation Management è stato fondamentale per il mio inserimento in Dinova, perché mi ha dotato degli strumenti necessari per affrontare le complessità del settore dell’Intelligenza Artificiale e della gestione dell’innovazione. Tra le competenze più rilevanti, ritengo essenziale la capacità di scomporre problemi complessi in componenti elementari, analizzandone le interazioni reciproche e il contributo complessivo al quadro generale. Questa abilità mi consente di organizzare informazioni e creare sistemi strutturati, affrontando le sfide in modo metodico ed efficace.
Inoltre, ho acquisito una visione sistemica su come strutturare processi di innovazione integrando dimensioni tecnologiche, organizzative e strategiche. Questa prospettiva mi permette di guidare il cambiamento con metodo e sensibilità umana, qualità indispensabili in contesti in trasformazione. Un ulteriore punto di forza è stato l’approccio pratico e progettuale sviluppato durante il Master: grazie a project work e business case, ho imparato a tradurre concetti teorici in soluzioni operative, rendendo le innovazioni immediatamente applicabili in ambito aziendale.
Hai ricevuto il riconoscimento di Best Student per i Master Professional quest’anno: cosa rappresenta per te questo traguardo e in che modo Bologna Business School ha contribuito, se ha contribuito, a farti dare il massimo?
Il riconoscimento di Best Student rappresenta per me un traguardo significativo, non solo a livello personale ma anche come testimonianza del valore della collaborazione e della condivisione. Questo risultato non sarebbe stato possibile senza l’interazione continua con colleghi provenienti da background culturali e formativi estremamente diversificati. La ricchezza di prospettive incontrata durante il Master ha stimolato il mio pensiero laterale e rafforzato la mia capacità di guardare ogni sfida da più angolazioni.
Bologna Business School ha giocato un ruolo centrale in questo percorso, creando un ambiente che favorisce lo scambio di idee e incoraggia il lavoro in team attraverso progetti collaborativi. Questa dinamica mi ha permesso di sviluppare competenze tecniche e manageriali, costruendo al contempo una rete professionale e umana preziosa. Il riconoscimento di Best Student è, dunque, per me non solo un onore e un successo individuale, ma anche il frutto di un’esperienza collettiva che ha arricchito il mio percorso personale e professionale.
Sei entrata in un settore, quello del tech, che si evolve molto rapidamente e in cui ti aspettano parecchie sfide. Qual è, secondo te, la più grande e come pensi che le competenze ed esperienze acquisite durante il Master ti aiuteranno a superarla?
La principale sfida nel settore tecnologico è rappresentata dalla rapidità con cui l’innovazione si sviluppa e si diffonde, rendendo necessario un apprendimento continuo per rimanere rilevanti. È indispensabile non solo aggiornare le proprie competenze tecniche, ma anche comprendere le implicazioni strategiche, organizzative ed etiche delle nuove tecnologie.
Il Master mi ha preparato a navigare in questo contesto dinamico in tre modi principali. Innanzitutto, ha rafforzato la mia attitudine all’apprendimento continuo, incoraggiandomi a mantenere uno spirito curioso e a integrare conoscenze trasversali. In secondo luogo, mi ha insegnato a gestire la complessità, affrontando situazioni incerte con un approccio strutturato e consapevole. Infine, pur provenendo da un background ingegneristico, considero cruciale l’integrazione della dimensione umanistica. Non si può affrontare l’intelligenza artificiale senza considerare le sue implicazioni etiche e filosofiche. Questo equilibrio tra tecnica e riflessione critica mi permette di affrontare il progresso tecnologico con una visione più completa e lungimirante.
Navigare in un settore così dinamico richiede non solo competenze specialistiche, ma anche la capacità di porre domande fondamentali, mantenendo viva la curiosità e il desiderio di esplorare un territorio ancora in parte inesplorato.
Quali suggerimenti daresti a futuri studenti del Master in AI e Innovation Management che aspirano a intraprendere una carriera nell’innovazione e nella tecnologia?
Ai futuri studenti consiglio di vivere il Master come un’occasione irripetibile per sviluppare competenze, costruire una rete di relazioni e ampliare i propri orizzonti. È fondamentale approfittare di ogni opportunità, partecipando attivamente ai progetti, instaurando un dialogo costante con i docenti e coltivando la curiosità verso i colleghi, soprattutto quelli con background diversi dal proprio.
Invito inoltre a mantenere una mentalità aperta: l’innovazione nasce spesso dall’uscire dalla propria comfort zone e dal mettere in discussione le proprie certezze. Il Master offre un ambiente ideale per sperimentare, sbagliare e imparare in un contesto stimolante e protetto.
Un altro aspetto chiave è concentrarsi sull’applicazione pratica delle conoscenze. Ogni caso studio e progetto rappresenta un’opportunità per sviluppare un approccio pragmatico, utile per affrontare le sfide reali del mondo del lavoro. Infine, ricordo che l’innovazione non è solo una questione tecnica: è anche la capacità di comprendere il contesto più ampio, anticipare i cambiamenti e trasformarli in opportunità. La voglia di imparare, la capacità di collaborare e l’ambizione di creare valore rappresentano le basi per costruire una carriera di successo nell’ambito della tecnologia e dell’innovazione.