My Story, Our Story: Giovanni Papa

Ottobre 11, 2016

Gli Alumni di BBS si raccontano: il prima, il dopo e i ricordi della vita da studente, per una storia di sé e della propria esperienza professionale, per una storia della nostra Community. Protagonista del XXVI episodio è Giovanni Papa, Relationship Manager in LinkedIn. Master in Management.

La soundtrack scelta da Giovanni è Fragile di Sting.

Overture
“Le esperienze passate hanno un filo logico. A patto di leggerle partendo dall’oggi e ripercorrendole fino al loro inizio”. La visione di insieme per Giovanni smentisce il celebre “don’t look back”. Per avere l’immagine complessiva è necessario “unire i puntini” professionali e umani in un percorso a ritroso, come affermava Steve Jobs in un celebre speech. Il nostro passato è fondamentale per capire in che direzione stiamo andando. E la strada di Giovanni è stata finora decisamente ricca di esperienze, soprattutto umane.

The story so far
“Mi sono laureato in economia alla fine degli anni ’90”. Breve, immediato flashback. Giovanni deve ancora laurearsi. Sta preparando una tesi sugli strumenti che possono aiutare a creare e fare crescere le piccole-medie imprese. “Lo studio riguardava il confronto con le attività nei Paesi in via di sviluppo”. Viene contattato da una ONG per contribuire all’organizzazione di un seminario sul tema. Destinazione Mozambico. Tre mesi di riflessioni e messa a sistema del progetto poi il ritorno in Italia, giusto in tempo per laurearsi. Viene subito richiamato in Mozambico con la proposta di essere inserito nella gestione del progetto. “Doveva essere un impegno di 3 mesi. Sono diventati due anni”.

Some time in Mozambique
“Abbiamo messo attorno a un tavolo tutti i Paesi donatori per creare un trait d’union con le imprese locali. In particolare ero impegnato nell’organizzazione di corsi di formazione professionale rivolti agli ex soldati dopo la firma del trattato di pace”.
Era il 1995 e il Mozambico nelle statistiche figurava fra i paesi più poveri al mondo. Passato il dominio dei signori della guerra, bisognava reinserire gli ex militari nel mondo del lavoro insegnandogli un mestiere di base, ma fondamentale per la ricostruzione del tessuto sociale ed economico del Paese.
C’era bisogno di elettricisti, idraulici, muratori. “Al termine dei corsi che gestivamo, veniva rilasciato un kit di strumenti per iniziare un’attività in proprio. Fornivamo così la canna da pesca, non il pesce. A seguire si verificava l’efficacia del progetto per vedere quanti avevano effettivamente aperto un’impresa. L’occupazione era aumentata del 50%. Non male visto che molti si rivendevano al mercato gli attrezzi del kit fornito per lavorare”. Per ogni persona formata si sfamavano dieci persone. Il numero medio dei componenti di una famiglia. La lezione più importante? “Capire le effettive esigenze delle persone, ciò di cui hanno realmente bisogno”.

Perché BBS
Un laboratorio dedicato all’ambito allora innovativo del management e information technology. Così Giovanni descrive la sua partecipazione al master BBS, allora ancora denominato AlmaWeb. Correva l’anno 2001: un contesto connotato da una situazione politica ed economica internazionale difficilissima. “Era una sorta di formazione pilota dove professori e studenti contribuivano in un rapporto reciproco alla definizione del percorso”. Di quel periodo Giovanni ricorda, come molti, i sacrifici. “Ricordo le alzatacce alle 6, pendolare da Ferrara a Bologna e le notti lunghissime per terminare le numerose ricerche di gruppo per il giorno dopo”. Da allora Giovanni è passato attraverso numerose esperienze lavorative, diversissime tra loro. Ora vive e lavora a Dublino “ma continuo ad avere un forte legame con la scuola grazie alla partecipazione al board di uno dei master.” E poi il valore delle relazioni strette a Villa Guastavillani. “Con un paio di persone ci vediamo tuttora. Di una sono diventato addirittura testimone di nozze”.

Consigli a uno studente
Sono stato ospite al Master in Human Resources & Organization in BBS con una primaria azienda farmaceutica italiana che utilizza LinkedIn con successo e insieme abbiamo spiegato agli studenti come i recruiter utilizzano il nostro network professionale per trovare i candidati ideali da inserire in azienda.
“E’ stata una bella esperienza. Mi sono però meravigliato del fatto che dopo la lezione, ben pochi studenti mi hanno chiesto la connessione. Peccato!”

Fare network oggi è un valore importantissimo, perché le relazioni, se coltivate rimangono, mentre le nozioni invecchiano rapidamente. Il master ti dà la cassetta degli attrezzi ma la conoscenza va messa alla prova e aggiornata quotidianamente”. Per Giovanni “Bisogna curare il proprio personal branding. Anziché subire passivamente i social media lasciando che altri ti etichettino, è necessario vivere attivamente la rete condividendo le proprie competenze, interessi e passioni e rispondendo a tutti come in un’agorà virtuale. In questo modo prende forma la tua reputazione online che permette poi di moltiplicare le relazioni offline che rimangono sempre e comunque fondamentali. A proposito di reputazione, dare al proprio percorso l’impronta di un master BBS è una questione di prestigio”.
“Le relazioni sono quel collante speciale che, attraverso lo scambio di esperienze, consente di tenersi aggiornati su quello che succede nel mondo”.
Giovanni oggi lavora nella Business Unit Talent Solution di Linkedin che aiuta i recruiter delle aziende a trovare, ingaggiare e assumere i talenti migliori presenti sul network; le relazioni e la condivisione di esperienze rappresentano quindi il suo pane quotidiano e sa coglierne l’esatto significato e importanza. Bisogna farne tesoro.

 

 


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