Il panel tenutosi venerdì 1 luglio in Aula Magna Santa Lucia, in occasione delle Graduation di BBS, ha visto tra i protagonisti Luca Garavoglia, Presidente del Gruppo Campari, che ha sottolineato la radicale modifica che il digitale impone ai paradigmi del business globale.
Tra i partecipanti della tavola rotonda presenti Stevie Kim, Managing Director Vinitaly International, Stefano Domenicali, Presidente e Amministratore Delegato Lamborghini Auto, Nicola Pianon, Senior Partner The Boston Consulting Group, Romano Prodi Presidente del Collegio d’Indirizzo, Bologna Business School e Max Bergami, Dean di BBS.
Attraverso l’ analisi dei relatori è stata possibile una lettura complessiva dei cambiamenti in atto, che ha spostato i confini della discussione ben oltre il titolo previsto “Made in Italy e la sfida digitale”.
L’intervento del Dottor Garavoglia ha offerto alcune importanti considerazioni su come la trasformazione digitale in atto renda necessario un immediato adeguamento di tutti gli attori del contesto economico nazionale.
Il digital pone delle grandi sfide e delle grandi opportunità. Penso soprattutto alla comunicazione, dove il digitale ci ha traghettato da un sistema chiuso, fatto di pochi canali televisi, di poche emittenti radiofoniche, di pochi giornali, a un sistema aperto dove ognuno ha una scelta enorme per individuare i propri modelli di consumo. Si è passati da un sistema proprietario, dove qualcuno vende o affitta uno spazio, a un sistema disponibile liberamente. Da un sistema unidirezionale dove la comunicazione è solo one-way siamo passati a un sistema dove c’è un dialogo con il consumatore. E’ un contesto più complesso dove le risorse economiche contano meno rispetto alla creatività. Mai come ora essere creativi e capaci è importantissimo. Inoltre più si è profilati e meglio è. Prima del digital a un sostanziale alto costo per ogni contatto acquisito corrispondeva una bassa qualità di profilazione del contatto.
Nel digital c’è un costo per contatto diverso e molto profilato e di qualità migliore e sappiamo quanto la segmentazione dei propri consumatori sia diventato importantissimo. Il digitale è nato nella Silicon Valley, nel cuore tecnologico degli Stati Uniti. In Europa l’unico paese che rappresenta in questo momento qualcosa di rilevante è la Svezia. Tutte le startup digitali che hanno avuto successo sono nate negli States, ad eccezione di Spotify e Skype, che sono svedesi. Ma anche l’Italia ha le potenzialità per giocare un ruolo importante nel mondo del digitale. Nel successo della Silicon Valley sono tre i fattori che hanno contribuito al successo: l’intelligenza fornita dai talenti che ha saputo attirare, il capitale, con la presenza consolidata del venture capital, e le università che dialogano direttamente con le imprese. L’Italia è un serbatoio di intelligenze, siamo carenti di capitale ma è possibile un cambiamento e le università possono svolgere un ruolo di contatto con le imprese fondamentale.
In questo senso Bologna Business School è un modello importantissimo per creare un cammino virtuoso in questa direzione.
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