Michele Poggipolini, imprenditore di terza generazione, CEO di Poggipolini Spa, leader mondiale in progettazione e produzione di sistemi di fissaggio speciali e di parti meccaniche di precisione per i settori Aerospace e Automotive e fornitore di aziende come Ferrari, Lamborghini, Porsche, McLaren, Mercedes AMG, Leonardo, Safran e Boeing, è Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia. Componente del Consiglio Generale di Confindustria e Industry Leader BBS, Poggipolini racconta così il nuovo track Automation and Robotics del Global MBA BBS: «il nostro obiettivo è rendere il track Automation and Robotics il master più partecipato nel Global MBA di BBS. Vogliamo presentare il territorio, sede di diverse eccellenze manifatturiere italiane, in cui automazione e innovazione tecnologica di altissimo livello sono la base di una crescita costante nel mercato nazionale e internazionale. Il nostro è un progetto ambizioso per un master altamente qualificante e trasversale, capace di fornire nuove skills a professionisti già di alto profilo, che vogliono ampliare le proprie capacità manageriali. Il tutto con alle spalle la garanzia di essere Bologna Business School».
Quale ritiene sia il livello del settore Automation & Robotics nelle aziende dell’Emilia-Romagna?
Il nostro territorio, l’Emilia-Romagna, è definita anche la Smart Industry italiana. Qui, aziende leader di diversi mercati implementano quotidianamente le proprie filiere con nuove tecnologie. Packaging, automotive, ceramica, food sono solo alcuni dei settori in cui le aziende della regione sono avanguardia e riferimento nazionale e internazionale. La robotica e l’automazione sono oggi fondamentali nei processi di produzione di attività che operano in ambiti diversissimi, accomunati da un bisogno e una vocazione: l’innovazione.
Proprio per questa ragione, il nuovo track del Global MBA di BBS ha grandi ambizioni: vogliamo dare visibilità non solo alle imprese che già sono riferimento del proprio segmento di mercato, in parte rappresentate nel nostro Comitato d’Indirizzo (Program Advisory Committee), ma anche alle medie e piccole aziende che partecipano delle filiere, ai fornitori, a tutte quelle realtà eccezionali che trasformano la nostra manifattura in eccellenza. Il Master è trasversale, vogliamo consentire col nostro network l’incontro fra queste aziende e i giovani talenti, fornire competenze superiori ai futuri manager che saranno capaci di guidare la digital transformation e i processi di innovazione tecnologica in diversi settori di mercato.
Come partecipano le aziende del territorio alle fasi di sviluppo del Global MBA in Automation and Robotics?
Come dicevo, il Master si vuole altamente qualificante ma trasversale. Un Advisory Committee molto importante è capace di rendere ancora più attraente il track e, allo stesso tempo, le aziende che ne fanno parte plasmano i corsi sulle proprie esigenze reali. Si crea, così, un circolo virtuoso per cui gli studenti che partecipano al Global MBA in Automation and Robotics seguono corsi formativi che andranno a incontrare le necessità delle aziende e, quindi, a implementare le skills necessarie per entrare poi nel mondo del lavoro proprio attraverso quelle stesse Compagnie.
Siamo al primo anno e quindi stiamo formando l’ossatura di un track del Global MBA che ha metà corso comune agli altri indirizzi, dedicato alla formazione manageriale di altissimo profilo, ma un’altra sezione eccezionalmente specifica riguardo l’innovazione tecnologica e in costante dialogo con le imprese: siamo così capaci di offrire ai nostri studenti internship in ruoli già richiesti dalle aziende stesse e, quindi, importanti trampolini per entrare nel mondo del lavoro.
Per le medesime ragioni, alcune Compagnie mettono a disposizione scholarships full o parziali. Ma le nostre ambizioni, anche per questo argomento, sono importanti: vorrei che, per esempio, un’azienda del territorio che ha altre sedi nel mondo, offrisse a un suo manager di New York, come di San Paolo o Singapore, l’occasione di formarsi per un anno nella terra della “casa madre”, così da venire in contatto con la forma mentis che ha creato il business poi esportato, per assumere nuove competenze, ma anche una conoscenza profonda dell’attività cui partecipa.
Il Master forma manager che devono saper gestire processi tecnologici complessi. Attraverso che tipo di percorso, questo track può formare su temi così tecnici? Occorre un background specifico?
Ecco perché serviva proprio un master di questo tipo: una formazione tecnica molto elevata deve essere accompagnata a una altrettanto forte crescita in ambito manageriale. Arrivano candidati che vogliono fare uno step per spingere la propria carriera o che vogliono cambiare direzione: stiamo valutando curricula di alto profilo di professionisti che desiderano “uscire” dal proprio ambito lavorativo ristretto, che vogliono acquisire le necessarie capacità a guidare un business, a incominciare un’attività o a formare team che dirigano l’azienda verso la transizione digitale e lo sviluppo tecnologico più in generale.
I corsi del master, in continuo sviluppo attraverso il dialogo con le aziende del PAC, sono in grado di fornire le conoscenze necessarie ad affrontare l’innovazione tecnologica che il territorio ci chiede.
Quale crede sia il pregio più importante del corso? Quale l’aspetto formativo più rilevante?
In primis, che è targato BBS. E questa è di per sé una garanzia importantissima. Poi che siamo a Bologna, cuore manifatturiero d’Italia, dove la manifattura tecnologicamente avanzatissima è pane quotidiano.
A queste fondamentali caratteristiche, aggiungiamo un percorso di studio in grado di modellarsi su applicazioni estremamente estese perché trasversale, formato sulle necessità di aziende con ambiti di lavoro differenti, ma con in comune la propensione all’essere tecnologicamente avanzate. Siamo, come ho detto prima, nel cuore del territorio delle Smart Activities, il nostro programma mira a fornire le conoscenze necessarie a formare professionisti adatti a questo ambiente.
Qual è il futuro per un manager formato in questo track del GMBA?
Nuovi business con il mondo tecnologico alla base, occuparsi dal punto di vista manageriale di una nuova unita di business, o applicare il proprio background tecnico in altre direzioni. O, ancora, come ho detto prima, un passaggio molto interessante sarebbe formare tecnici di un’azienda del territorio che andranno a sviluppare, come manager, un team estero esportando il know-how, ma anche la cultura della casa madre.
Questo track del Global MBA di BBS deve essere attrattivo per nuovi talenti e un servizio per le imprese stesse che, partecipando al corso fin dalla sua nascita, abbiano a disposizione professionisti formati sulle proprie esigenze. Manager da inserire in organico attraverso un internship che poi diventi una carriera.