Il talk di Andrea Mura, velista oceanico plurititolato, ha aperto un ciclo di eventi che Bologna Business School ha voluto dedicare alla vela e ai suoi valori. Coesione e cooperazione all’interno della squadra, passione per le sfide, capacità di reagire agli imprevisti in modo rapido, deciso e professionale. Tutto questo è BBS Sailing Experience Talks e Andrea Mura è il primo di una serie di personalità di rilievo provenienti dal mondo velico pronte a confrontarsi con i docenti di Bologna Business School raccontando le proprie esperienze e mettendole a confronto con quelle che quotidianamente affrontano i nostri studenti e manager.
Nato a Cagliari 58 anni fa, Andrea Mura è da otto anni nella squadra nazionale FIV, ha vinto due titoli europei in 420, una medaglia d’argento al valore atletico nazionale e 11 titoli italiani tra classi Olimpiche e di Vela d’Altura.
A moderare l’evento e dare voce al dialogo con il grande velista di Vento di Sardegna è stato Andrea Lipparini, Professore Ordinario di Gestione dell’innovazione presso l’Università di Bologna e Associate Dean per i programmi Executive MBAs di Bologna Business School.
Lipparini ha presentato Mura sottolineando il valore dell’impegno e della costanza nel costruire una carriera di successo, evidenziando come troppo spesso vengano ancora oggi sottovalutate le cosiddette Soft Skills. Il professore ha anche messo in luce il legame tra il percorso di BBS e la sua Community, che in vent’anni di storia ha avuto modo di crescere e diventare sempre più unita, e quello di chi ha saputo costruire una carriera partendo da valori autentici e doti coltivate nel tempo, come Andrea Mura. Ed è proprio questo legame, questa passione per le sfide, questa capacità di fare squadra e superare le difficoltà con disciplina e reattività che unisce i due mondi e che è la base su cui costruire un futuro di valore.
Insieme ad Andrea Mura anche la compagna, nella vita e nel lavoro, Daniela Faranna, che ha tracciato un profilo del velista, figlio d’arte e con la passione per il mare che gli scorre nelle vene da sempre. Così Mura non si presenta da solo, ma lascia la parola a chi lo conosce meglio di chiunque e possiamo dire che nelle parole della moglie emerge non solo l’emozione di vivere accanto a un personaggio unico e di talento, ma anche il ritratto di uno sportivo, imprenditore, comunicatore e innovatore che ha saputo unire alla passione per il mare quella per la tecnologia e per la progettazione di vele competitive e altamente performanti.
Coinvolgente, emozionante e di autentica ispirazione. Questi gli aggettivi che meglio descrivono l’intervento di Andrea Mura in questo primo Talk dedicato alla BBS Sailing Experience.
Alti e bassi, capacità di mettersi in gioco di rischiare, di osare. E non sempre va bene. Andrea Mura lo dice chiaramente: si può scegliere di non rischiare e di seguire una strada tracciata sicura e spesso anche molto piacevole. E si può rischiare e si può cadere. Ma a volte si ha bisogno di sfide. Nasce così la ricerca della vela oceanica da parte di Mura, all’epoca già velista affermato, che sceglie di portare i 4 mori che rappresentano la sua terra in giro per il mondo. Nessun brand commerciale, ma questo legame forte con le radici, un brand identitario, fortemente legato alla sua Sardegna. Si può fallire, ma la forza sta nel rimettersi sempre in gioco, perché non conta quante volte cadi, ma solo quante volte sei capace di ricominciare, rialzandoti con dignità e con la voglia di navigare ancora. Come ci si rialza? Con la forza della passione, ma anche con la fiducia e il sostegno della squadra e degli affetti più sinceri. E alla fine i risultati e le soddisfazioni arrivano. Non solo sul piano professionale, ma anche su quello umano. Perché lottare e lavorare insieme è un’esperienza che va oltre il risultato, anche economico: è costruzione di rapporti di fiducia sui quali poter contare sempre, anche nei momenti più oscuri.
Mura racconta ogni regata come un’esperienza di vita. Ogni evento, ogni successo, ogni impresa, è comunicato attraverso le sue emozioni, prima ancora che attraverso i numeri e i risultati. Numeri, dati e risultati che comunque sono importanti, anzi fondamentali. Un campione come Mura lo sa e lo spiega chiaramente: organizzarsi, conoscere i dati, preparare ogni impresa studiandone attentamente ogni aspetto è essenziale. Anzi, è la parte più importante e impegnativa del viaggio, che, come spesso accade, inizia ben prima della partenza.
Inevitabile il parallelo con la strategia d’impresa, che vede in una buona strategia e in un valido business plan un punto di partenza fondamentale. Soprende un po’ e al tempo stesso è quasi illuminante scoprire che anche un uomo che vive di passioni è affascinato e guidato tanto dai dati quanto dal talento e dall’ispirazione del momento. L’approccio data-driven di Mura fa sì che si possa concedere ore di riposo grazie alla presenza di uno strumento prezioso come il pilota automatico. Anche se, Mura scherza, ma non troppo, sempre con i piedi rivolti a prua, per farsi meno male in caso di collisione.
Studio dei dati, pianificazione, disciplina. Mura svela che le cose non stanno esattamente così, anzi: fatica, stress e persino paura si concentrano nel periodo di preparazione, tanto che la partenza è già una festa. Nella preparazione c’è la costruzione di un mondo. Quello della gara, della barca, ma soprattutto di sé stessi, perché ogni viaggio è prima di tutto scoperta di sé e sfida dei propri limiti. Per questo la vela, come la vita, è una scuola senza fine. Si impara, si cresce sempre. E la conoscenza delle performance, delle imbarcazioni, delle tecnologie e degli strumenti diventa un fortissimo vantaggio competitivo. Ci vogliono mesi, a volte anni, ma ogni regata è una lezione, una scuola da ricominciare ogni volta. Come dopo la pandemia. 10 mesi e migliaia di ore di preparazione permettono di avere quella fiducia senza la quale diventa difficile arrivare al successo. Spesso infatti per avere un vantaggio occorre buttarsi nella tempesta e nella tempesta si naviga solo quando si può contare fino in fondo sul team e sull’attrezzatura.
Gli ostacoli non mancano mai, anche a fronte della migliore preparazione occorre saper improvvisare e risolvere problemi. E proprio nell’approccio problem-solving emerge un altro parallelismo centrato e affascinante con la vita d’impresa: strategia, concentrazione, professionalità e competenza sono le basi sulle quali fondare la sicurezza che ti permette di far fronte a ogni tipo di imprevisto. Perché qualcosa si rompe quasi sempre e quando qualcosa va storto, le competenze di un vero marinaio vengono fuori, insieme alla preparazione tecnica e mentale. L’esperienza e i racconti di Mura ci insegnano anche a prenderci cura di noi come persone, prima ancora che come manager e imprenditori: occorre coltivare la propria umanità, lasciarsi coinvolgere e appassionare non solo dalle sfide e dall’idea di raggiungere i propri obiettivi, ma anche dalla possibilità di condividere con sempre più persone i valori nei quali si crede. Nei video di Andrea Mura c’è il mare, c’è la sfida, ci sono emozioni davvero forti. Ma ci sono anche tante persone che credono in lui. La sua Sardegna, le persone della sua azienda, la compagna e la famiglia, i ragazzi della scuola velica con le loro difficoltà e le loro differenze. Una delle lezioni più preziose di questo intervento di Andrea Mura è forse proprio questa: una lezione di profonda umanità, senza la quale un successo autentico appare fuori portata, quasi svuotato del suo senso più profondo.
Perché Andrea Mura è un uomo di sport, di impresa, di vittorie indiscutibili raggiunte rischiando sempre in proprio, ma è soprattutto un uomo coraggioso, capace di vivere la vita appieno, guidato da valori forti che nel suo speech emergono come i soli capaci di tenerti in piedi, dritto sulla prua, anche quando in mare, come nella vita, si scatena la tempesta.