Nel contesto di un mondo del lavoro in rapido e continuo cambiamento, caratterizzato da tecnologie innovative e dinamiche di mercato sempre più competitive, l’Innovation Manager riveste un ruolo cruciale per le aziende che vogliono rimanere al passo con le sfide del futuro. Ma cosa fa esattamente un innovation manager? Come si diventa professionisti in questo campo? Quali sono le prospettive economiche e professionali legate a questa figura?
L’Innovation Manager è un professionista incaricato di gestire e coordinare i processi di innovazione all’interno di un’organizzazione, con l’obiettivo di migliorare la competitività tramite l’introduzione di nuove idee, tecnologie e modelli di business.
Le principali attività di un Innovation Manager comprendono l’identificazione delle opportunità di innovazione, la gestione di progetti innovativi, la collaborazione con team interdisciplinari e la promozione di una cultura orientata all’innovazione.
Si occupa della ricerca di finanziamenti e incentivi per le iniziative volte ad accompagnare l’azienda verso il futuro.
In sintesi, il suo ruolo è quello di tradurre le idee in soluzioni concrete che favoriscano la crescita e la trasformazione dell’azienda: è il motore del cambiamento all’interno dell’impresa.
Quanto guadagna un Innovation Manager?
Lo stipendio di un Innovation Manager varia a seconda dell’esperienza, del settore e della dimensione dell’azienda. Cercando di definire una media, possiamo dire che in Italia un professionista junior può guadagnare tra i 35.000 e i 60.000 euro annui, mentre un senior con molta esperienza può arrivare a superare gli 80.000 euro. Il tetto si alza ancora nelle aziende internazionali e che si occupano di settori molto innovativi, legati alle nuove tecnologie o alla finanza.
Come si diventa Innovation Manager?
Per diventare un Innovation Manager, è possibile seguire corsi di formazione specifici che attestino le competenze acquisite. In Italia, esistono diverse certificazioni riconosciute a livello nazione e internazionale, rilasciate da Università e istituzioni accademiche.
Sebbene non esista un albo professionale per questa figura, alcune aziende richiedono certificazioni per accedere a incentivi pubblici o per garantire l’esperienza e la competenza nel campo. Una certificazione offre numerosi vantaggi, tra cui maggiore visibilità, opportunità di carriera avanzata e l’accesso a incentivi fiscali per l’azienda.
Bologna Business School è leader nei percorsi di formazione dedicati a gestione aziendale, nuove tecnologie e digital transformation, design thinking e creatività, leadership e management: tutte competenze indispensabili ai manager che vogliono accompagnare le aziende in un percorso votato all’innovazione.
Tra i tanti corsi della Scuola, i più rilevanti per chi vuole intraprendere questa carriera sono il Master Universitario Artificial Intelligence and Innovation Management, 1500 ore di apprendimento full-time in inglese; 12 mesi di studio dedicato a software programming, data-base e linguaggio SQL, statistica, accounting e finanza.
O il Master Executive Technology and Innovation Management (EMTIM), part-time weekend, della durata di 12 mesi in lingua italiana, che mira a formare professionisti capaci di governare l’innovazione tecnologica, sapendo fronteggiare materie tecniche come temi gestionali.
Ancora, il Master Executive Artificial Intelligence for Business, 12 mesi, part-time hybrid in lingua inglese, pensato per i professionisti che vogliono acquisire un solido set di competenze votate a sfruttare il potenziale dell’intelligenza artificiale nel contesto aziendale.
L’intenship alla fine di ogni percorso garantisce, assieme alla faculty internazionale e al potente network globale della Scuola, un ingresso preferenziale nel mondo del lavoro.
Come per tutte le aree di studio affrontate dalla Scuola, BBS propone, a fianco dei più classici e innovativi Master (MBA, Professional o Executive), corsi verticali focalizzati su un tema.
L’Open Program Artificial Intelligence e Generative AI, part-time on campus, in italiano e della durata di 5 giornate, è progettato per offrire una comprensione approfondita e pratica di come l’AI generativa possa essere integrata nei processi aziendali per migliorare la produttività e accelerare l’innovazione.
L’Open Program Technology & Innovation Management, part-time on campus, in italiano e della durata di 8 giornate, è focalizzato sull’acquisizione delle competenze necessarie ad affrontare con approccio sistemico le problematiche legate alla gestione strategica, organizzativa e operativa dell’innovazione.
Diventare un Innovation Manager significa essere protagonista del cambiamento e dell’evoluzione tecnologica delle aziende.
Bologna ambisce a diventare riferimento italiano per il mondo AI, grazie al suo Tecnopolo, casa del supercomputer Leonardo e a CINECA, consorzio interuniversitario e più importante centro di supercalcolo per la ricerca scientifica italiana e internazionale. Dal 2023, la città ospita AI FAIR, prima fiera internazionale sull’Intelligenza Artificiale.
I percorsi formativi di Bologna Business School oggi sono, anche grazie al legame con la città, la sua Università – la più antica del mondo – e il network globale BBS, una via d’accesso preferenziale al mondo delle innovazioni; una porta aperta sul mondo del business internazionale.