L’innovazione tecnologica sta rappresentando, in forma sempre maggiore rispetto al passato, una speranza di ripresa economica per le economie del cosiddetto primo mondo e di sviluppo per i paesi che si sono affacciati al progresso solo negli ultimi decenni. Di conseguenza, stiamo assistendo alla moltiplicazione degli sforzi di diverse istituzioni di livello nazionale e sovranazionale per portare al centro delle pratiche di intervento l’intensificazione dei processi di innovazione. Comprendere come trasferire efficacemente le conoscenze scientifiche e le invenzioni in applicazioni pratiche che producono un significativo impatto positivo sulla società è quindi la chiave per trarre beneficio dagli investimenti pubblici nella ricerca scientifica.
Un meccanismo importante per ottenere significative applicazioni pratiche basate sulla ricerca è la commercializzazione della scienza, ovvero il processo di conversione della conoscenza scientifica in prodotti o servizi, nuovi o migliorati, resi disponibili sul mercato. Gli esempi di questi processi spaziano dalla creazione di startup basate sulla ricerca alla concessione di licenze di un’invenzione o di un’innovazione a un’azienda già consolidata.
Stando ai risultati di una ricerca condotta da Riccardo Fini, Direttore del Global MBA in Innovation Management / Mechanics & Automation di Bologna Business School, assieme a Einar Rasmussen (Nord University, Norvegia), Donald Siegel (Arizona State University, USA) e Johan Wiklund (Syracuse University, USA), mancano ancora prove teoriche ed empiriche sul legame tra la commercializzazione della scienza pubblica e gli impatti sociali di più ampio respiro. Tuttavia è chiaro che il passaggio dalla ricerca di base a quella applicata rappresenta un nodo cruciale nel quale si inseriscono le imprese, le quali possono tradurre gli investimenti in un effettivo motore di crescita per loro stesse e la società in senso lato, portando l’innovazione al vertice delle decisioni aziendali tramite l’azione di manager qualificati.
Se fino a pochi anni fa l’innovazione riguardava attività distinte e sequenziali, oggi comprende sia la fase creativa di generazione e selezione di idee che la gestione di tutte le altre fasi del processo di innovazione: dall’analisi di mercato alla fase di sviluppo e validazione fino all’industrializzazione e commercializzazione. La gestione dell’innovazione va quindi ad integrare processi, tecniche e strumenti che consentono agli addetti alla ricerca e sviluppo, ai commerciali e al management aziendale di elaborare una visione comune per introdurre l’innovazione nei processi produttivi dell’azienda oppure immetterla come prodotto finale sul mercato.
Gestire l’innovazione oggi significa anche avere la capacità di farsi da tramite tra gli istituti e centri di ricerca nazionali e internazionali, spin-off universitari, startup innovative e aziende. A tal fine occorre formare manager in grado di muoversi all’interno dell’azienda e nei rapporti con gli attori della ricerca scientifica, coniugando conoscenze teoriche e pratiche con i temi dell’innovazione. Bologna Business School forma aspiranti manager provenienti da tutto il mondo e li aiuta a guidare la trasformazione industriale in una logica internazionale. Il Global MBA in Innovation Management / Mechanics & Automation, creato in collaborazione con imprese italiane ed internazionali leader nella meccanica avanzata e nell’automazione, sviluppa infatti la capacità di gestire il cambiamento in ambiti ad alto contenuto tecnologico e potenzia le competenze manageriali e gestionali necessarie per i mercati dell’automotive, della food technology, della meccanica di precisione e del packaging.
“Comprendere le determinanti dell’innovazione di frontiera, gli aspetti etici che la caratterizzano e quindi il suo impatto sulla società sono aspetti fondamentali che i manager e gli imprenditori di oggi devono poter apprezzare nella loro interezza,” aggiunge il Direttore Scientifico Riccardo Fini. “Il Global MBA in Innovation Management è stato concepito per sviluppare e potenziare le competenze necessarie per affrontare queste importanti sfide.”