Davide Sartini, oggi Vice President Sales & Marketing in UNIFILL, azienda leader nel settore del packaging, ha frequentato l’Executive Master in Sales and Marketing in BBS per arricchire un percorso formativo di alto livello, incentrato sulla ricerca di nuove esperienze e sull’approfondimento costante. In questa intervista ci racconta perché un Master in BBS è un’esperienza che non si conclude con il conseguimento del titolo.
Qual è il suo percorso professionale?
Il mio percorso professionale è iniziato a 18 anni. Un percorso partito dal basso, come bracciante agricolo, affiancato già allora da una ripresa di quegli studi che ero stato obbligato a interrompere per motivi economici. Posso dire che da allora non ho mai smesso di studiare, ricercando sempre nuove opportunità per migliorarmi e arricchirmi sul piano della conoscenza, a partire dalle scuole serali in giovane età fino alla prima laurea in Marketing all’Università di Modena e Reggio-Emilia. Negli anni ho poi affiancato studi all’estero (Edimburgo, New York, Toronto) a una costante evoluzione della mia carriera, incentrata nell’ambito di attività commerciali e di marketing e di ruoli manageriali di respiro internazionale. Oggi sono Vice President Sales & Marketing in UNIFILL, azienda leader nel settore del packaging che amo definire una «multinazionale tascabile», in quanto ha sede nella Packaging Valley emiliana, ma si snoda anche in filiali negli Stati Uniti, in Germania e in Cina.
Per quali motivi ha deciso di continuare la sua formazione e come ha scelto BBS?
Ho scelto la Bologna Business School per un ulteriore step nel mio percorso formativo per diverse ragioni, a cominciare dal suo prestigio riconosciuto a livello internazionale e dalla presenza di un network importante formato da docenti di prim’ordine. La possibilità di presenziare alle lectio magistralis di personalità di spicco nel panorama manageriale, italiano e mondiale, rende ancora più affascinante agli occhi di un manager quella che è un’esperienza già notevole dal punto di vista didattico e per la presenza di testimonial importanti quali Emma Marcegaglia e il padre del marketing moderno Philip Kotler, conferendo un ulteriore pregio, sia umano sia professionale, all’esperienza in BBS.
Quali sono a suo avviso i punti forti del programma?
Ciò che mi ha colpito maggiormente nei 12 mesi della mia esperienza in BBS è stato il sapiente mix di teoria e tecnica all’interno dell’esperienza didattica: la possibilità di apprendere teorie, anche attraverso l’ausilio di modelli statistico-matematici diversi – dalle grandi multinazionali a realtà più piccole e localizzate – nonché la possibilità di applicare tali teorie concretamente all’interno di scenari diversi. Proprio questa possibilità di entrare in contatto con diversi tipi di ambiente mi ha permesso di sviluppare visioni diversificate, anche in base al settore di riferimento. Tutto ciò è stato possibile grazie a BBS, al livello altissimo dei suoi docenti e al suo programma. Ho inoltre potuto interagire con colleghi manager con profili medio-alti, provenienti da ambiti differenti dal mio. Elemento, quest’ultimo, per nulla scontato e molto stimolante per me, sempre alla ricerca di confronti, scambi e momenti di condivisione.
Quali sono i valori aggiunti dell’appartenere alla Community BBS?
Posso dire di essere orgoglioso di aver preso parte a un master in BBS. Sento di avere usufruito di un’esperienza umana e formativa di spessore. A tre anni di distanza dal conseguimento del master, sono ancora in contatto con alcuni colleghi e colleghe. A volte le nostre conversazioni sono, per così dire, “ludiche”, in quanto è venuto a crearsi un bel rapporto di amicizia. Altre volte, invece, le nostre sono conversazioni strutturate su confronti specifici legati ad alcuni temi di interesse comune, concernenti le tante sfumature del mondo del business. Sono convinto che la possibilità di confrontarci partendo da punti di vista differenti – tanti quanti sono i nostri ambiti professionali – sia l’elemento più interessante: un’eredità frutto proprio della presenza in BBS. In un certo senso, è come se l’esperienza del master fosse proseguita nel corso degli anni.