Elisa Flamini, è un’Alumna del Global MBA BBS, track Green Energy and Sustainable Businesses, ora Sustainability Consultant per Dyson e Sustainability Manager in Green Media Lab.
«Anche chi non stimiamo ci insegna qualcosa, banalmente cosa non vogliamo diventare. Insomma, trovare opportunità di crescita e di arricchimento anche nelle difficoltà e nelle situazioni più difficili. Il mio motto è: when the winds of change blow, some people build walls, others build windmills». Elisa Flamini
Qual è il suo percorso professionale?
Il mio percorso professionale inizia nel 2015 quando, dopo uno stage in Germania, vengo selezionata in Reckitt, una grande multinazionale chimico-farmaceutica con la sede italiana a Milano, per una posizione all’interno del team Category Planning (ex Trade Marketing). Dopo essere stata promossa come Junior Trade Marketing Manager, ho avuto l’occasione di entrare nel team Dyson Italia, sempre nel team Trade Marketing, e di far parte di quella che sarebbe stata la grande trasformazione di Dyson Italia tra il 2016 e il 2019 che ha reso Dyson la Technology Company di riferimento che è oggi. Dopo qualche mese di esperienza nel team Sell Out, sono stata promossa come Retail Marketing Manager, sia per il canale indirect che direct, e in un secondo momento la mia responsabilità è stata estesa anche agli eventi consumer, con la gestione di un team di 3 persone e un budget di 6 milioni di euro.
Per quanto la mia carriera mi stesse dando grandi soddisfazioni, sentivo di non essere del tutto realizzata e che la mia vocazione fosse un’altra. Quindi, a fine 2019, ho preso coraggio e mi sono rimessa in gioco, congelando la mia carriera nel Trade Marketing per iniziare il Global MBA in BBS.
Ora, oltre a seguire Dyson Italia come Sustainability Consultant, sono Sustainability Manager in Green Media Lab, un’agenzia di comunicazione e Sustainability Advisory e non sono mai stata più felice e realizzata.
Perché ha deciso di continuare la sua formazione e come ha scelto BBS?
A fine 2019, era da poco stato esteso il mio perimetro di responsabilità in Dyson; come Retail Marketing Manager mi era stata affidata anche tutta la gestione degli eventi consumer. Una sfida entusiasmante, tuttavia non riuscivo ad accantonare il mio sogno, quello di occuparmi di Sostenibilità. La mia passione per la CSR era già iniziata all’università quando, durante la laurea triennale a Bologna in Economia e Marketing, mi ero appassionata all’idea che un nuovo modello di business fosse possibile e necessario, un modello che potesse conciliare la ricerca al profitto con il rispetto per il pianeta e la società. E sentivo di voler contribuire attivamente a questo cambiamento. All’epoca non si parlava di Sostenibilità e quindi trovare una magistrale su questo era stato difficile. Mi ero quindi trasferita a Siena e mi ero iscritta al corso di Laurea Magistrale in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo. A distanza di anni, ho iniziato quindi a cercare un MBA che potesse reindirizzare la mia carriera verso la sostenibilità. Dopo un’accurata ricerca, avevo identificato il GMBA in Green Energy and Sustainable Businesses come la scelta migliore, sia per la completezza del programma sia per lo sbocco internazionale.
Così ho congelato la mia carriera in Dyson e nel marketing, per tornare nella mia città natale e rimettermi completamente in gioco.
Quali competenze le ha fornito il Master e come le ha concretamente applicate nel suo lavoro?
L’MBA mi ha dato tantissimo, sia da un punto di vista di hard skills, che -soprattutto- da un punto di vista di soft skills, apertura mentale e network. Ho conosciuto persone incredibili e stimolanti, sia professori che colleghi, che mi hanno fatto vedere molte cose -lavorative e non- da una prospettiva diversa. Sentivo che quei mesi mi stavano arricchendo moltissimo e che mi avrebbero fatto ricominciare il mio nuovo percorso lavorativo con una consapevolezza diversa. Nel lavoro attuale sto applicando molto di quanto appreso nell’MBA, non tanto da un punto di vista di skill tecniche, ma più da un punto di vista di visione olistica del business e della Sostenibilità.
Devo ammettere che fino all’ultimo nutrivo una grandissima preoccupazione per quello che sarebbe stato del mio futuro professionale. Ce l’avrei fatta a 30 anni a reindirizzarmi in un percorso lavorativo completamente diverso da quello degli ultimi 6 anni? Il mercato italiano del lavoro era pronto? Il lavoro che avevo in mente esisteva davvero? Ci sarebbe stato un effettivo bisogno di figure “ibride” come la mia? In tutto questo eravamo stati travolti dalla pandemia, e da un enorme elemento aggiuntivo di incertezza che mi metteva ancora più paura.
In realtà, come sappiamo, il Covid non ha fatto che accelerare esponenzialmente la consapevolezza che il mondo avesse bisogno di nuove logiche, di modelli di business completamente differenti e di nuove figure professionali.
Ricordo ancora quando nella prima settimana un mio collega dell’MBA del track “Supercars, superbikes and motorsport” mi aveva detto “Che senso ha in Italia fare un master sulla sostenibilità? L’Italia è il paese delle auto, del fashion e del cibo.” In quel momento non avevo trovato argomenti per ribattere, ma credo che oggi anche lui la penserebbe diversamente.
Quali sono i suoi prossimi obiettivi professionali?
Ho cominciato poco fa la mia esperienza nel team CSR di Green Media Lab, una di quelle realtà proiettate avanti di 10 anni e in fortissima espansione. Uffici green, sviluppo di progetti ad alto impatto sociale e ambientale, sinergie con la comunità e le associazioni, attività di advocacy e sensibilizzazione; l’ambiente e il lavoro che cercavo.
Ora il mio obiettivo è imparare il più possibile e massimizzare l’impatto positivo che possiamo generare come società di consulenza, insomma ora il mio obiettivo è fare bene nel mio nuovo ruolo di Sustainability Manager. Sono circondata da un team incredibile e super stimolante, giovane ma super preparato. Mi piace moltissimo essere in una realtà dove posso creare sinergie tra attori diversi interni ed esterni all’organizzazione, tra l’altro credo possano nascere delle belle collaborazioni anche con BBS.
Qual è il valore aggiunto dell’appartenere alla Community BBS?
La Community BBS è una grande famiglia. Sono rimasta in ottimi rapporti con alcuni dei miei ex colleghi MBA e con i direttori del mio corso. Sono nate diverse sinergie: sono stata ospitata in alcuni corsi dell’MBA e mi è stato chiesto di essere mentore nell’ Executive Master in Sustainability Transition Management. Sono felice di poter dare un piccolo contributo nel far crescere la community, credo sia uno dei punti di forza di BBS e su cui la scuola deve continuare a investire.
Cosa si sente di consigliare a uno studente BBS?
Costruire e coltivare il proprio network personale e professionale credo sia una delle cose più preziose e importanti durante un master/MBA, ma in generale nella vita. Le opportunità tendenzialmente non piovono dal cielo, di solito sono il raccolto di una semina lunga e faticosa e di un po’ di sano coraggio (il famoso “Audentes fortuna iuvat”).
Un altro consiglio che posso dare è quello di essere una spugna, ascoltare e imparare da tutte le persone che ci circondano, persino dalle persone più diverse da noi. Anche chi non stimiamo ci insegna qualcosa, banalmente cosa non vogliamo diventare. Insomma, trovare opportunità di crescita e di arricchimento anche nelle difficoltà e nelle situazioni più difficili.
Il mio motto è: when the winds of change blow, some people build walls, others build windmills.