Alessandro Merli sarà il discussant del quarto appuntamento delle Global Economy Lectures, dedicato alle nuove regole della finanza dieci anni dopo la crisi finanziaria globale e quella dell’area euro, e alla situazione e alle prospettive delle banche europee e italiane. Ospite dell’evento Ignazio Angeloni, già membro del Consiglio di Vigilanza della Banca centrale europea.
“Tutto è cambiato, ma molto resta da capire. A dieci anni dalla crisi finanziaria, le sfide per le banche restano pressanti”.
E’ già trascorso un decennio dal fallimento di Lehman Brothers e dalla più grave crisi finanziaria globale dagli anni Trenta e quasi un decennio dallo scoppio della crisi dell’area euro, che ha messo a nudo il legame fra le vulnerabilità dei Paesi membri e delle banche.
Oggi è possibile affermare che le cause di fondo delle crisi sono state in parte affrontate e gestite. Le banche sono provviste di livelli di capitale molto più elevati rispetto al portafoglio prestiti, i criteri per la concessione di credito sono diventati più rigorosi, i prezzi degli asset hanno recuperato terreno. In Europa è stata creata la vigilanza unica per le banche dell’eurozona e un sistema di risoluzione per gli istituti in crisi.
Molto è stato fatto, ma non è abbastanza. La strada da percorrere, per esempio, è ancora lunga per il completamento dell’unione bancaria. Le banche italiane in particolare sono spesso sotto i riflettori dei mercati, anche per il legame con il debito sovrano dell’Italia.
In un orizzonte ormai prossimo, ci sono poi le sfide poste dall’entrata nel settore di nuovi players, come le società di fintech e i colossi di internet.
Ignazio Angeloni è stato uno dei protagonisti della costruzione dell’unione bancaria nell’eurozona. Dopo la decisione dei Governi europei, è stato scelto dal presidente della Bce, Mario Draghi, per coordinare la preparazione della banca centrale al compito della vigilanza unica. Dal marzo 2014 al marzo 2019 è stato membro del Consiglio di Vigilanza della Bce. Dal settembre prossimo sarà senior fellow alla Harvard Kennedy School. In precedenza è stato, fra l’altro, direttore generale per la stabilità finanziaria della Bce, direttore per i rapporti finanziari internazionali al Ministero dell’Economia e delle Finanze, vicedirettore generale della ricerca alla Bce. Ha conseguito un PhD in Economics alla University of Pennsylvania.
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