Geopolitica e Business: Alec Ross guida gli studenti del Global MBA di BBS attraverso le sfide globali

Febbraio 12, 2025

In un momento storico segnato da profondi cambiamenti negli equilibri mondiali, Bologna Business School rafforza il suo impegno nella formazione di leader preparati ad affrontare le sfide globali. È in questo contesto che si inserisce il nuovo corso di Geoeconomics & Geopolitics, inaugurato da una figura di spicco nel panorama internazionale: Alec Ross.

Distinguished Adjunct Professor da alcuni anni in BBS, Ross ha dato il via al corso all’interno del Global MBA con una lezione magistrale che ha visto un’aula gremita di professionisti internazionali. La sua capacità di intrecciare analisi geopolitica, tendenze economiche e innovazione tecnologica ha offerto agli studenti una prospettiva unica sulle dinamiche che stanno plasmando il futuro del business globale.

Il corso si distingue per il suo approccio pratico, basato sull’analisi di casi concreti che dimostrano l’impatto diretto delle tensioni geopolitiche sulle operazioni aziendali. Dalla gestione delle supply chain in un contesto di sanzioni internazionali, alla competizione tecnologica tra potenze globali, fino alle nuove sfide della sicurezza energetica: sono questi i temi che gli studenti del Global MBA stanno affrontando.

In occasione di questa prima lezione, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Alec Ross per chiedergli di condividere la sua visione sul futuro delle dinamiche geoeconomiche e sulle competenze necessarie per i leader di domani.

 

Quali sono le principali sfide geoeconomiche che i business leader di domani dovranno affrontare?

Penso che gli sviluppi in tecnologia e scienza continueranno a rimodellare le economie a un ritmo sempre più accelerato. Esiste una dimensione geografica importante in questo, in cui Stati Uniti e Cina stanno investendo molto più dell’Europa in un contesto decisamente meno regolamentato. I leader aziendali devono quindi capire come e dove distribuire i loro asset di ricerca e commercializzazione. Diversificano geograficamente i luoghi in cui fanno ricerca e costruiscono i loro prodotti? E se sì, dove? Negli Stati Uniti, in Asia o puntano tutto sull’Italia e sull’Europa in generale?

 

In che modo la geopolitica sta influenzando le strategie aziendali globali?

Stiamo entrando in un nuovo ordine geopolitico che sta influenzando in modo significativo le economie di tutto il mondo e, di conseguenza, le strategie aziendali. Chiunque affermi che la globalizzazione sia finita è matematicamente analfabeta. I flussi del commercio globale continuano a livelli estremamente elevati. Ciò che è cambiato è che la geopolitica sta interferendo con il libero flusso di beni e servizi in un modo che non si vedeva dagli anni Ottanta, con l’aumento di dazi, sanzioni e una riorganizzazione delle catene di fornitura. Questo richiede ai leader aziendali di essere molto più agili in ogni fase dei loro processi, dalla ricerca alla consegna al cliente e in ogni passaggio intermedio.

 

Quali competenze sono necessarie per interpretare e gestire l’incertezza geopolitica nel business?

Serve un approccio proattivo: chi si muove con lucidità in mezzo alla volatilità avrà un vantaggio competitivo. L’immobilismo non è un’opzione. Pertanto, tra le competenze necessarie vi sono agilità, flessibilità e resilienza. È fondamentale essere in grado di pianificare e definire strategie a lungo termine, ma anche di modificare le tattiche a breve termine. La tensione intrinseca qui è tra breve e lungo termine, e riuscire a farle coesistere è una prerogativa per qualsiasi leader globale. Questo richiede competenze interdisciplinari e apprendimento continuo. I leader devono continuare a mettere in discussione le loro assunzioni sui mercati e avere la flessibilità mentale per rivederle sulla base di nuove informazioni.



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