“I furiosi anni Venti” secondo Alec Ross

Ottobre 6, 2021

Alec Ross, Distinguished Adjunct Professor in BBS, ha presentato sabato il suo nuovo libro nel campus di BBS, Villa Guastavillani, alla presenza del Dean Max Bergami, della giornalista Giovanna Pancheri e di Romano Prodi, Presidente del Collegio di Indirizzo di Bologna Business School. 

Nel libro, edito da Giangiacomo Feltrinelli Editore, Alec Ross svela le logiche di potere delle big tech e delle grandi multinazionali e, attraverso storie interessanti e coinvolgenti di reazione al loro monopolio, getta le basi per un nuovo contratto sociale, capace di ascoltare i lavoratori e i cittadini di fronte a una rivoluzione globale senza precedenti. “Il delicato equilibrio durato quasi due secoli fra persone, aziende e stati si è rotto. Come disse Obama, ogni atto di creazione comincia con un atto di distruzione. Oggi è arrivato il momento di riscrivere il contratto sociale”, spiega Alec Ross, che nel libro intreccia interviste con i pensatori più influenti del mondo con storie affascinanti di attivismo aziendale e di malaffare, di fallimenti e rinnovamenti governativi, con modelli economici e politici innovativi da tutto il mondo.

A partire dalla rivoluzione industriale, le aziende hanno sviluppato la capacità di plasmare la nostra vita quotidiana sia nel bene sia nel male. A fare da contrappeso, lo stato aveva il potere di controllare la loro influenza e i cittadini di scegliere i propri leader. Questo patto si è conservato per centocinquant’anni. Oggi ci troviamo in una nuova ondata della globalizzazione e questo equilibrio sta vacillando pericolosamente. Mentre il mercato viene monopolizzato da poche aziende, che diventano sempre più ciclopiche, negli Usa la linea di confine che separa Walmart dalle sale del Congresso è diventata sottile. “È un fenomeno che riguarda tutti i Paesi del mondo, anche l’Italia” dice Alec Ross “Ciò di cui abbiamo bisogno è un modello italiano di crescita e governance che rispecchi i valori e le priorità dei suoi cittadini. Dobbiamo rivedere il nostro contratto sociale per preservare ciò che è sacro e definisce culturalmente l’Italia, permettendoci anche di crescere in un mondo in cui le multinazionali degli Stati Uniti e della Cina definiscono sempre più l’architettura politica ed economica del mondo. Per fare questo, abbiamo bisogno di una nuova ondata di imprenditori italiani, giovani uomini e giovani donne, le persone che si stanno formando in BBS per aiutare a guidare in questo nuovo mondo”. 

Un impegno che vede nell’apprendimento uno degli strumenti più importanti, perché, conclude Alec Ross: “Sul lavoro capita sempre più spesso che tu dica a una macchina cosa fare oppure che una macchina ti dica cosa fare. La formazione, il livello di istruzione, sono i fattori che determinano da quale parte dell’equazione ti trovi. La formazione deve diventare sempre più interdisciplinare, così come viene intesa in BBS, e deve durare per tutta la vita. Non è più sufficiente concludere l’apprendimento, formale e informale, all’età di 23 anni”.



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