La creatività e l’innovazione al servizio del Project Management

Settembre 10, 2017

Nel campo del Project Management, l’innovazione viene spesso messa da parte per favorire processi e soluzioni ormai rodati, con i quali si riescono a tenere costantemente sotto controllo i tre principali elementi di disturbo nell’attuazione di un progetto: il rischio, la mancanza di tempo e la mancanza di competenze. Le aziende tendono così a creare interi reparti immuni al rischio, e di conseguenza, anche all’apprendimento.


Come è possibile inserire la creatività, quale seme dell’innovazione, in un settore come il Project Management, in costante ostaggio del trigono tempo-costo-risultato? Se ne è discusso giovedì 14 settembre a Bologna Business School, durante la giornata dedicata alla gestione di progetti e programmi organizzato dal Northern Italy Chapter (PMI®- NIC) del Project Management Institute (PMI®). L’evento Make it New. The Value of Project Management for Innovation Strategies, ha coinvolto 7 esperti di Project Management e 90 partecipanti.

I termini creatività e innovazione vengono spesso erroneamente percepiti come intercambiabili quando l’intenzione è quella di raccontare soluzioni nuove a problemi già noti. L’innovazione comporta l’applicazione di una novità, un’invenzione, ad un processo o un prodotto, che ne garantisce risultati o benefici migliori, apportando perciò un determinato progresso e aggiungendo valore. Se un’innovazione deve creare valore aggiunto, è necessario un passo ulteriore rispetto alla mera creatività.

L’avversità al rischio della grande maggioranza delle aziende pone un chiaro freno all’innovazione nel Project Management, il quale deve però potersi misurare con la concorrenza e tenere il passo. Le aziende devono comprendere l’importanza di testare nuove soluzioni e la necessità di pianificare e guidare le sperimentazioni su basi regolari.


Investire nelle competenze
è un altro passo importante, nonostante comporti un grande dispendio di energie, sia in termini di costi che di tempo. Spesso le aziende non hanno personale adeguatamente formato per utilizzare innovazioni già esistenti, in altri casi invece ignorano la loro stessa esistenza. La formazione continua e sistematica dei propri dipendenti e collaboratori è la condizione necessaria affinché, pur non cimentandosi in prima persona con le sperimentazioni, si possa sfruttare appieno l’innovazione giù presente sul mercato.

Lasciare uno spazio, controllato ma abbastanza flessibile, per la sperimentazioni di nuove idee e supportare la creatività dei dipendenti in ogni fase del progetto, è un imprescindibile componente per la creazione e implementazione dell’innovazione. Conoscere in modo approfondito il proprio settore di appartenenza e saper spaziare anche al di fuori, con una preparazione adeguata per recepire le novità, rende possibile l’utilizzo di tecniche e metodologie finalizzate ad una corretta gestione dei test e dell’analisi del risultato.

Se l’innovazione è la chiave del successo, la competenza è la serratura nella quale essa si innesta. Bologna Business school propone due percorsi formativi nel capo del Project Management:

Ai professionisti, che desiderano acquisire gli strumenti ed il corretto approccio per la gestione di progetti nei diversi contesti, è dedicato il corso di Project Management.  Strutturato in 4 giornate full time suddivise in due weekend, approfondisce tutte le principali tematiche che riguardano la gestione di un progetto: dalla gestione multi-progetto al project charter, dal work breakdown structure alla pianificazione delle risorse, affrontando sia aspetti di metodo che casi concreti di utilizzo (applicazione).

Il Master in Digital Technology Management con indirizzo Digital Project Management è stato ideato per i neolaureati che desiderano apprendere le tecniche più recenti e gli strumenti necessari per pianificare e gestire progetti digitali innovativi, rispondendo così alla crescente domanda delle imprese di manager qualificati, a cui affidare la complessità dei progetti IT.



ISCRIZIONE

Back To Top