Ricercatrice con esperienza professionale nel campo della misurazione della sostenibilità, della valutazione del ciclo di vita di prodotti e processi, della valutazione del rischio ambientale e della decontaminazione. Nel 2017 ha conseguito il Dottorato in Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali presso il DICAM, Università di Bologna. È stata Climate Kic Pioneer nel 2015. Attualmente ricopre il ruolo di ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna, e partecipa ad una serie di progetti di ricerca, come ad esempio l’EIT Climate Kic Flagship “ReIndustrialise “e il Sustainability Measurement and Management Laboratory “SuMM Lab”.
Il nuovo BBS Centre for Sustainability and Climate Change nasce in un contesto di Community, quella di BBS, in cui le competenze di tipo accademico, manageriale e imprenditoriale sono messe a sistema per la creazione di valore condiviso e, dunque, di impatto. Sul tema della sostenibilità, caratterizzato dall’urgenza, data dalle pressanti sfide globali, ma anche dall’opportunità per il business, data dal vantaggio competitivo che essa può conferire, è più che mai vincente un approccio che unisca accademia, business e practitioner allo stesso tavolo, per creare meccanismi di feedback positivo e fattuale rapidi ed efficaci. Il Centro avrà la possibilità di contribuire direttamente alla formazione di chi opera a livello aziendale, in modo da fornire elementi innovativi a supporto della pratica della sostenibilità. In una logica simbiotica, il Centro si alimenterà di input provenienti dal mondo economico e lavorerà in collaborazione con esso per proporre una progettualità rivolta all’impatto che le nuove conoscenze date dalla ricerca possono portare.
L’apporto di ricercatori con background e vissuti diversi è, in questa prospettiva, fondamentale. Innanzitutto, perché i temi della sostenibilità sono per loro natura complessi e multi-sfaccettati, dal momento che la sostenibilità nasce all’intersezione tra economia, ambiente e società. La transizione verso la sostenibilità richiede un approccio sistemico, che sia in grado di attivare azioni su più livelli contemporaneamente e in più settori del mondo economico e della società. Per questa ragione, una squadra formata da professionalità ed esperienze diverse aiuta a cogliere i molti aspetti che compongono il problema e a proporre, in logica progettuale, investigazioni e azioni più ampie ed articolate, con la capacità di delinearne gli impatti in diversi ambiti.
Per il mondo del business la sostenibilità rappresenta ormai una condizione operativa, dal momento che le normative in materia ambientale (per la limitazione di emissioni, impatti e consumo di risorse) e sociale (per l’implementazione di politiche sull’equa retribuzione e l’equità di genere, solo per citarne alcune) sono sempre più cogenti e restrittive. Le aziende obbligate a rendicontare le proprie emissioni di gas climalteranti attraverso l’Emission Trading System (EU-ETS), ad esempio, vedono tagliare, fino ad azzerare, la propria possibilità di emettere liberamente i gas serra. Se non sono state in grado di innovare i loro processi e si trovano nella condizione di non rispettare i limiti imposti hanno due strade: il pagamento di multe sempre più ingenti o l’acquisto di pacchetti emissivi sul mercato del carbonio, dove i prezzi sono destinati a salire in relazione alla progressiva diminuzione di disponibilità. In parallelo, la sostenibilità rappresenta anche una delle migliori opportunità per il futuro delle aziende, come testimoniato dal crescente interesse del mercato, da un lato, e dei fondi di investimento, dall’altro. A supporto del primo aspetto, un sondaggio condotto da Nielsen nel 2019 riporta, ad esempio, che l’81% degli intervistati dichiara di ritenere molto o estremamente importante che le aziende implementino azioni di sostenibilità ambientale per diventarne clienti. A supporto del secondo, la lettera di inizio anno di Larry Fink, numero uno di BlackRock (il più grande fondo di risparmio gestito al mondo) riporta come il 2020 abbia visto uno spostamento di fondi di 288 miliardi di dollari verso asset sostenibili, impegnati sul tema del cambiamento climatico, segnando un +96% rispetto all’anno precedente. Queste cifre dovrebbero convincere anche i più scettici.
Ducunt volentem fata, nolentem trahunt.
Di Sara Zanni, Ricercatrice di Business Sustainability