War fot talent è un concetto ben noto a chi ha a che fare con le risorse umane.
L’espressione è stata usata per la prima volta nel 1997 da tre consulenti di McKinsey Quarterly, una rivista americana dedicata a dirigenti senior e focalizzata sulla gestione ed organizzazione delle imprese, per indicare la competizione tra le aziende nel captare, assumere e fidelizzare nuovi talenti funzionali alla crescita del progetto.
Ma la guerra riguarda solo nuove risorse da individuare all’esterno o anche il personale interno alle aziende?
Al centro della questione, ovviamente, ci sono i punti forti del singolo individuo, in un’equazione tale per cui i migliori dipendenti costituiscono il vantaggio competitivo per le aziende che li assumono. Ma quando all’interno dell’organigramma aziendale si apre una nuova posizione, per l’azienda è preferibile puntare sulla crescita delle risorse interne o cercare nuovi candidati provenienti da altre realtà?
Ne abbiamo parlato con Marcello Russo, Co-Direttore del Master in Organization & Human Resources e Direttore del Global MBA di BBS: ““Fino a qualche anno fa la guerra dei talenti riguardava la preoccupazione delle aziende di ricorrere all’esterno per accaparrarsi i profili migliori, mentre ora le aziende hanno iniziato a puntare su una serie di azioni per valorizzare le risorse interne. Naturalmente ogni situazione è un caso a sé stante, ma così come reclutare profili dall’esterno con nuovi background può portare nuove prospettive e una ventata di aria fresca all’azienda, puntare sulla valorizzazione del capitale umano interno può essere una strategia vincente”.
Le persone giuste per la crescita aziendale possono quindi essere anche dipendenti che fanno già parte della struttura, sulle quali investire facendo leva su due fattori: da un lato puntando su competenze già note e su una cultura aziendale già interiorizzata, dall’altro accompagnandoli in un percorso volto al cambiamento, funzionale ad affrontare le sfide in atto. Crescere con l’azienda e non solo al suo interno, richiede una formazione costante, che sappia allineare le nuove esigenze dell’impresa con il background del singolo: per questo Bologna Business School propone un’offerta diversificata e fortemente mirata, in grado di sviluppare capacità di visioning ed execution necessarie per tracciare la rotta di un’impresa di valore.