La sinergia tra intelligenza comportamentale e intelligenza artificiale: intervista a Kasia Szokalska

Settembre 26, 2024

Nel panorama sempre più complesso dell’intelligenza artificiale e delle scienze comportamentali, spicca la figura di Kasia Szokalska, Head of Behavioral Intelligence presso Retorio. Con un percorso professionale che attraversa linguistica, economia, psicologia e tecnologia, Kasia è riuscita a coniugare queste discipline in un ruolo chiave che trasforma il modo in cui le persone e le aziende interagiscono con la tecnologia. Alumna dell’ Executive Master in Artificial Intelligence for Business in Bologna Business School, Kasia condivide la sua visione su come l’intelligenza comportamentale stia rivoluzionando l’intelligenza artificiale e quali competenze siano essenziali per chi aspira a una carriera in questo settore.

 

Puoi descrivere brevemente il tuo percorso professionale e come hai raggiunto la tua posizione attuale?

Il mio percorso non è stato facile né lineare. La mia formazione accademica è in linguistica ed economia, che ha creato una solida base per il pensiero critico e la comunicazione. Combinando questo con il mio interesse per il business e la psicologia e con la fascinazione per il potere della tecnologia di potenziare le capacità umane, sono lentamente ma costantemente giunta a ricoprire diverse posizioni all’intersezione tra business e tecnologia. Questo percorso mi ha portata a Retorio, dove il mio ruolo consiste nel guidare un’unità che unisce Value Consulting e Business Intelligence. È un ambito entusiasmante, dove aiutiamo persone e aziende a sfruttare al massimo la nostra tecnologia.

 

Come definiresti l’intelligenza comportamentale e quale ruolo gioca nel campo dell’intelligenza artificiale?

L’intelligenza comportamentale è la sintesi tra scienza comportamentale e data analytics per interpretare e prevedere i modelli di comportamento umano. Si tratta di capire il “perché” dietro le azioni e utilizzare questa comprensione per informare gli algoritmi di AI. Nell’AI, l’intelligenza comportamentale è trasformativa; consente alle macchine di interagire con gli esseri umani in modo più naturale e personalizzato. Nel caso di Retorio, offre alle persone consigli e coaching non di parte in un ambiente sicuro. È fondamentale per creare esperienze utente non solo intuitive, ma anche rispettose e consapevoli dal punto di vista etico.

Il ruolo che svolge è multifacetico: migliorare il coinvolgimento degli utenti, informare lo sviluppo del prodotto, potenziare i processi decisionali e persino guidare il cambiamento organizzativo. Si tratta di far sì che la tecnologia lavori per le persone, e non viceversa.

 

Secondo te, quali sono le competenze più importanti che i partecipanti devono sviluppare per una carriera nell’intelligenza artificiale applicata alle imprese?

Il campo dell’AI è incredibilmente vario, quindi il set di competenze è ampio. Le competenze tecniche come le basi della programmazione, l’analisi dei dati e la comprensione degli algoritmi di machine learning sono fondamentali. Altrettanto importante è la competenza settoriale – conoscere il business o l’industria in cui si opera per applicare l’AI in modo efficace.

Tuttavia, non bisogna trascurare l’importanza delle soft skills. Il pensiero critico, la risoluzione dei problemi e la capacità di comunicare idee complesse in termini semplici sono cruciali. Anche l’intelligenza emotiva e il ragionamento etico sono fondamentali, poiché i professionisti dell’AI devono navigare le implicazioni sociali della tecnologia che sviluppano.

 

Quale consiglio daresti a chi è interessato a intraprendere una carriera nel tuo settore?

Immergiti nell’apprendimento con una mente aperta e non aver paura di attraversare i confini disciplinari. L’AI e la scienza comportamentale sono campi in rapida evoluzione, e la disponibilità a continuare ad apprendere è essenziale. Cerca esperienze interdisciplinari che ti sfidino ad applicare l’AI in vari contesti.

Il networking è incredibilmente prezioso; connettiti con professionisti di diverse aree dell’AI e della scienza comportamentale. Possono offrire prospettive e intuizioni diverse che possono arricchire la tua comprensione e il tuo approccio.

Infine, considera sempre le implicazioni etiche del tuo lavoro. Man mano che l’AI diventa più integrata nelle nostre vite, è nostra responsabilità garantire che venga utilizzata per migliorare e non per sminuire l’esperienza umana.



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