Gli Alumni di BBS si raccontano: il prima, il dopo e i ricordi della vita da studente, per una storia di sé e della propria esperienza professionale, per una storia della nostra Community. Protagonista del XXV episodio è Loredana Banci, Responsabile Sviluppo Prodotto presso Benelli Armi S.p.A, Executive Master in Technology and Innovation.
La soundtrack scelta da Loredana è “Graçias a la vida”, di Violeta Parra.
Ouverture
“Tutte le sfide che mi sono capitate, la difficoltà iniziali affrontate per trovare lavoro sono esperienze complesse che mi hanno permesso di imparare”. Il sacrificio è disciplina, la parte dura della vita fa parte, intimamente, del senso stesso della vita. “Ecco perché ho scelto Grazie alla vita, una canzone che mi accompagna da sempre scritta da Violeta Parra.” Una cantante cilena che ha fatto del riscatto dell’individuo la sua poetica.
The story so far
Fano, Germania, Fano. Il percorso di Loredana ha un’impennata quando si scontra con lo scoglio della lingua tedesca e il clima plumbeo del nord. “L’esperienza in Germania mi ha fatto capire che l’Italia è meravigliosa, perché il sole e il mare sono importantissimi per una migliore qualità della vita.” E la qualità, si sa, si riflette sul lavoro. Ma torniamo indietro ai tempi dell’università. Loredana si laurea con il massimo dei voti. “Ho preso l’università di petto scegliendo ingegneria meccanica perché mi piaceva molto l’idea di una matematica da mettere in pratica.” Una determinazione che la porta alla borsa di studio in Germania. Sei mesi dedicati alla tesi lavorando anche manualmente su una macchina per le saldature. “Unica nel suo genere. Un sistema tecnologico di saldatura per frizione, capace di lavorare su materiali differenti come acciaio e ceramica.” Dall’università italiana tutta rivolta allo studio teorico Loredana si ritrova in una sorta di laboratorio dell’apprendimento. “Già a quel tempo la macchina sulla quale lavoravamo era obsoleta, ma ideata con un principio di base talmente brillante da essere stata riscoperta recentemente attraverso nuovi brevetti di modifica.”
The innocent abroad
“Vai tranquilla che in Germania parlano tutti inglese.” E invece no, nell’Università frequentata da Loredana tutti parlavano solo in tedesco. Inizia così un periodo di studio intenso della lingua, con la quale Loredana si esprime solo con l’indicativo presente. – Stratagemmi di sopravvivenza. – A un certo punto impararlo divenne urgente soprattutto per leggere il manuale della macchina per le saldature. “Questa è la macchina, questo è il manuale, devi fare questi pezzi”. Vocabolario alla mano. “ Dovevo prendere i pezzi, tagliarli su misura, segarli nel modo giusto. Una cosa impensabile qua in Italia. Un’esperienza pratica talmente formativa che mi ha permesso di entrare nel reparto prototipi in Benelli, molto semplicemente nell’idea del prodotto.”
Fiori d’acciaio
Terminata l’esperienza in Germania, Loredana si mette subito alla ricerca di un lavoro. “Nelle inserzioni leggevo che cercavano un ingegnere. Salvo poi scoprire che lo preferivano uomo.” Ciò che amareggia di più Loredana è che nei colloqui non le vengono fatte domande tecniche ma “quanti figli ha intenzione di fare?”. Tre mesi di ricerca ininterrotta senza trovare nulla. Nel frattempo prepara l’esame di stato e si iscrive a un corso con l’obiettivo di entrare in azienda attraverso uno stage “Se vedono come lavoro forse apprezzeranno le mie competenze reali e la mia professionalità”.
Entra in una società di servizi dell’Associazione Industriali di Ancona, per la quale segue le certificazioni iso9001 di diverse aziende associate. “Ho avuto la possibilità di conoscere moltissimi realtà industriali, conoscendone attraverso il processo di certificazione dalla progettazione alla produzione all’assistenza dei clienti finali.” E proprio mentre entra in contatto con realtà produttive molto differenti tra loro arriva la telefonata di Benelli Armi. “Mi avevano scovata attraverso il curriculum richiesto all’università. Cercavano laureati negli ultimi due anni con i migliori curricula in grado di fare calcoli strutturali. Finalmente ero stata valutata per le mie competenze.”
Perché BBS
Alla Benelli Armi Loredana arriva all’esperienza lavorativa che desiderava. “Sto aumentando sempre più le mie competenze tecniche nei calcoli strutturali. E’ una cosa rara, visto che poche aziende hanno un ufficio calcoli interno.” Con la crescita professionale, avendo collaboratori nel suo team, Loredana matura la necessità di una formazione relativa alla parte gestionale. “I miei figli erano un po’ cresciuti e ho capito che avevo lo spazio sufficiente da dedicare alla mia formazione. Da buon ingegnere mi sono fatta il mio benchmark delle Business School italiane.
Ho scelto BBS perché aveva due requisiti interessanti:
– l’attenzione rivolta all’innovazione nel project e people management, nel quale mi sentivo carente
– la struttura universitaria, con una serie di esami che aiutano a confermare, quindi consolidare, quanto si è appreso. Cosa che negli altri master non trovi.
Nel momento in cui lavori, hai una famiglia, senza una verifica finale rischi di sottovalutare i tempi di studio e rischi di rimandare gli impegni e differire quindi i risultati.” Loredana porta il programma di studio della Scuola al suo Capo, che approva immediatamente la proposta. “L’azienda aveva pianificato per me un processo di crescita con la possibilità di uno scatto di carriera e ha accettato volentieri di investire sulla mia crescita e conoscenza.”
Un consiglio a uno studente
“Quella in BBS è un’esperienza da fare che ho consigliato anche ai miei collaboratori. Consiglio in generale di specializzarsi con un master executive perché quando lo frequenti hai raggiunto per età ed esperienza un’altra consapevolezza rispetto al periodo degli studi universitari.” Secondo Loredana un contesto di professionisti che rende proficui gli scambi di idee con i compagni di corso. “Partecipare e vivere in una community di competenze molto diverse fra loro è un valore aggiunto. Se si rimane sempre nella stessa realtà, in relazione sempre con le stesse persone diventa difficile riuscire a trovare nuovi modi di risolvere i problemi.
Grazie all’esperienza in BBS ho portato ai miei colleghi una serie di strumenti di conoscenza che sono diventati kit operativi. Per citarne uno la scoperta sorprendente dell’Open Innovation, una pratica che dalla BBS ho portato in Benelli. E che, applicata in azienda, sta fornendo risultati importanti”.
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