Tra i punti di forza del Master in Gestione d’Impresa – Business Management in BBS, c’è la possibilità di realizzare un business plan per un’ipotetica startup. Una sfida da affrontare in team e che ogni anno vede la premiazione del migliore tra i progetti presentati. Abbiamo chiesto a Barbara Lorenzini, Adjunct Professor e docente di Marketing in Bologna Business School e a Claudio Venezia, CEO e Founder di Squat & Basilico e Founder di Officina Startup di approfondire per noi questa iniziativa.
Com’è nata l’idea di proporre ai partecipanti – che, lo ricordiamo, svolgeranno anche i progetti finali individuali – questa sfida di gruppo volta alla ricerca di un business plan di successo? E quali sono, a vostro avviso, le caratteristiche che l’hanno resa un’idea vincente?
Il Master in Gestione d’Impresa si caratterizza da sempre per offrire ai partecipanti la possibilità di cimentarsi in un numero importante di progetti durante tutto il suo svolgimento, in particolare a diretto contatto con aziende che vengono scelte in coerenza con il track di specializzazione. Trattandosi di un master orizzontale che vuole permettere ai partecipanti di conoscere la realtà di impresa a 360 gradi, da alcuni anni si è scelto di inserire questo ulteriore progetto legato allo sviluppo di una nuova idea di impresa, con cui gli studenti hanno la possibilità di affrontare la realtà di tutti i concetti teorici appresi nei corsi, vivendo in prima persona (all’interno dei propri gruppi) l’esperienza di Gestire la propria impresa.
Si tratta di un’idea che crediamo vincente perché i ragazzi sono chiamati, durante tutto il percorso d’aula del master, a calarsi nella realtà delle decisioni manageriali legate a tutte le funzioni aziendali, rafforzando in modo importante gli strumenti a loro disposizione per un futuro ingresso di successo nel mondo del lavoro.
Quali sono i progetti più significativi o brillanti, ad esempio per il livello di innovazione o per la qualità del pensiero o della progettazione?
Le soluzioni green, life science e legate alla mobilità sostenibile sono sicuramente i progetti più interessanti di quest’anno. Le tematiche attuali sulla necessità di costruire modelli di circular economy, inseriti in un progetto più ampio di sostenibilità, hanno attirato maggiormente l’interesse degli studenti.
I progetti vincenti si sono rivelati quelli con elementi di concretezza imprenditoriale, basati sul fornire soluzioni reali ai bisogni del mercato.
Quando si parla di idee innovative vengono spesso tralasciati gli aspetti legati all’effettiva possibilità di realizzazione dei progetti, la cosiddetta “messa a terra”, che necessita di studi di fattibilità e di ricerche mirate. Quali consigli si sente di dare a un giovane che si affaccia nell’arena competitiva del business in questo senso?
Facciamo sempre in modo che gli studenti inseriscano questi elementi nei loro progetti. Li invitiamo e li incoraggiamo a impostare ogni lavoro come reale, e non come un mero esercizio di studio. Per questo, ogni progetto viene sviluppato secondo una forte prospettiva attuativa. In generale, però, Il consiglio è quello di partire sempre dal bisogno da soddisfare e di analizzare attentamente il mercato di riferimento. In questa fase di progettazione è fondamentale non fare affidamento soltanto sulle proprie intuizioni, ma validarle costantemente con i target di riferimento. L’obiettivo è quello di internalizzare un processo di innovazione ciclico e iterativo basato sull’apprendimento continuo in grado di cogliere i cambiamenti di mercato. Inoltre, dopo aver validato le prime fasi di startup, sarà fondamentale impostare un modello di business vincente in grado di garantire la scalabilità e la replicabilità del progetto imprenditoriale.
Parlando dei progetti di quest’anno accademico c’è qualche approccio, argomento o modalità di realizzazione che vi hanno particolarmente colpito? Qual è stato il punto di forza del progetto vincente?
Il progetto vincente si è rivelato quello con maggiore efficacia realizzativa e di innovazione tecnologica, applicata alla risoluzione di un problema reale di mercato. Il progetto U-bio, realizzato dai ragazzi del track in Life Science and MedTech, mira a risolvere, attraverso innovative formulazioni probiotiche, problemi legati alla salute personale e dermatologica. L’impegno del team nel trovare una soluzione che potesse rispondere ai bisogni del mercato, la creazione di un modello di business sostenibile e un’efficace strategia di go to market, hanno permesso a U -bio di primeggiare su più di 20 progetti di startup.
Siamo convinti che nei prossimi anni il progetto di startup e pianificazione imprenditoriale del Master in Gestione d’Impresa rappresenterà sempre di più un tassello fondamentale nel percorso formativo degli studenti.