La parola “monsone” evoca per molti le immagini rilanciate dai telegiornali e da internet di piogge torrenziali e alluvioni nel subcontinente indiano e in altre zone tropicali. Gli studiosi di questo fenomeno però ci mostrano che non solo esso si estende ad altre aree del pianeta, come per esempio il Nord America, ma che le conseguenze hanno un impatto profondo sull’economia dei Paesi colpiti e su tutta l’economia globale.
La capacità di conoscere e prevedere come i monsoni cambieranno per effetto del riscaldamento globale provocato dall’attività umana è quindi decisiva per progettare in modo efficiente il futuro delle nostre società, delle economie e del nostro modo di vivere. E’ la conclusione di uno studio pubblicato di recente dalla rivista scientifica “Nature”. Uno dei due autori è Salvatore Pascale dell’Università di Bologna e del Centro per la Sostenibilità e i Cambiamenti Climatici della Bologna Business School.
Perché è importante comprendere i monsoni? Anzi tutto perché si tratta di un fenomeno di così vasta scala da avere la capacità di influenzare il tempo e il clima a livello globale, anche nelle aree a media latitudine. Ma anche perché in un’economia globalizzata e iperconnessa come quella attuale la meteorologia e gli eventi climatici provocati dai monsoni possono avere effetti ben al di là delle località interessate. Nel 2011, per esempio, le terribili alluvioni in Thailandia, un Paese tropicale dove il clima è determinato dal monsone, hanno causato la morte di centinaia di persone e quasi paralizzato la produzione di hard drive per i computer. Una larga parte della base manifatturiera mondiale di hard disk drive è localizzata proprio nella regione della Tailandia che è rimasta sott’acqua per diverse settimane. Questo ha provocato uno tsunami al rallentatore – non uno tsunami fisico, ma della catena produttiva – che ha raggiunto i maggiori produttori di semiconduttori. Nell’ultimo trimestre 2011, per esempio, Intel ha visto un calo del 7% del suo fatturato. A sua volta, questo ha causato un aumento dei prezzi degli hard drive su scala mondiale e ciò ha alzato i costi per molte delle imprese di cui tutti usiamo i prodotti, generando prezzi più alti e minori profitti.
Lo studio di “Nature” si concentra sulle particolarità del monsone nordamericano, che si sviluppa in Messico e negli Stati Uniti sudoccidentali e porta pesanti piogge estive sulla regione, che è di notevole importanza anche economica. I monsoni tropicali originano dal rapido riscaldamento delle masse terrestri e dal trasferimento di energia all’atmosfera sovrastante; da qui la circolazione che produce forti piogge. Lo studio di “Nature” tuttavia mostra, attraverso una serie di simulazioni numeriche, che la pioggia causata dal monsone nordamericano è causata invece dalla deviazione prodotta dalla orografia del Messico che deflette venti come il jet stream verso l’equatore. L’aria fluisce verso l’alto sollevando correnti calde e umide che generano la pioggia: il monsone nordamericano è quindi determinato da forze meccaniche, a differenza di quelli tropicali, causati da forze termodinamiche come il contrasto di temperatura fra terra e oceano. La ricerca ha profonde implicazioni per le proiezioni delle tendenze future della piovosità in Nord America.
Gli autori dello studio concludono sottolineando l’importanza di un approccio interdisciplinare e innovativo che tenga conto dei costanti cambiamenti prodotti dall’attività umana sul mondo in cui viviamo, come i cambiamenti climatici, e che porti a un modo nuovo di formulare soluzioni efficienti e sostenibili dal punto di vista ambientale, sia a livello di imprese sia di governi, allineato con la transizione verso basse emissioni e verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) fissati dall’Onu.