Le aziende giocano un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) ed è per questa ragione che ricevono costanti pressioni istituzionali volte ad aumentare il loro impegno verso questi obiettivi. Tuttavia, data la complessità degli SDGs, non è chiaro se queste pressioni portino le aziende ad adottare approcci che affrontano pochi obiettivi oppure si preferisca gestire l’intero set di 17, e se tale scelta abbia effetti successivi sulle prestazioni finanziarie. Per chiarire questi aspetti, una ricerca condotta da Toloue Miandar, dell’Università di Bologna, Ambra Galeazzo e Michela Carraro, dell’Università di Padova esplora come i determinanti istituzionali influenzano l’impegno delle aziende nei confronti degli SDGs e se tale impegno migliora le performance finanziarie.
Gli SDGs rappresentano un cambiamento significativo nello sviluppo e nell’implementazione delle iniziative sostenibili. Introdotti dalle Nazioni Unite, questo set di obiettivi è mirato a identificare e migliorare gli elementi che costituiscono un insieme interconnesso di temi di sviluppo sostenibile. Rispetto ai precedenti Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs), che coinvolgevano principalmente attori governativi e regionali, gli SDGs richiedono che anche le aziende si impegnino come agenti di cambiamento, applicando creatività e innovazione per risolvere le sfide dello sviluppo sostenibile. Le aziende sono quindi sottoposte a pressioni istituzionali da parte degli stakeholder per adottare decisioni e azioni in linea con gli SDGs. Secondo la teoria neo-istituzionale, le aziende tendono ad affrontare questioni sostenibili per ottenere legittimità e una licenza sociale per operare, spesso imitando le decisioni e le azioni di altre aziende nel loro contesto istituzionale.
Lo studio condotto da Galeazzo, Miandar e Carraro si basa sull’analisi dei rapporti di sostenibilità delle 100 aziende più sostenibili al mondo secondo l’indice Corporate Knights, nel periodo 2017-2020. Utilizzando l’analisi dei contenuti tramite il software NVivo, i rapporti di sostenibilità delle aziende sono stati codificati per identificare il livello di impegno complessivo verso gli SDGs, l’impegno negli SDGs ambientali, l’impegno negli SDGs sociali e l’impegno nei SDGs più frequentemente citati. Successivamente, è stata eseguita un’analisi quantitativa con modelli di regressione per esaminare l’effetto delle pressioni istituzionali sull’impegno verso gli SDGs e le prestazioni finanziarie.
I risultati mostrano che le pressioni istituzionali legate al tipo di industria e al paese di origine influenzano positivamente qualsiasi approccio di coinvolgimento verso gli SDGs. Tuttavia, si evidenzia che le prestazioni finanziarie delle aziende migliorano solo quando queste si impegnano con l’intero set di SDGs o con un sottoinsieme specifico dei più frequentemente citati. Secondo l’analisi condotta, le aziende nel campione hanno mostrato una crescente attenzione verso gli SDGs proprio nel periodo preso in esame, cioè tra il 2017 e il 2020. Il numero totale di SDGs affrontati è aumentato da 58 nel 2017 a 83 nel 2019. In particolare, gli obiettivi SDG8 (Lavoro dignitoso e crescita economica), SDG12 (Consumo e produzione responsabili) e SDG13 (Azione per il clima) sono stati i più frequentemente citati, con una media di oltre 20 menzioni ciascuno nel periodo analizzato. D’altra parte, gli obiettivi SDG1 (Sconfiggere la povertà), SDG2 (Sconfiggere la fame) e SDG14 (Vita sott’acqua) sono stati i meno considerati, con una media di meno di 5 menzioni per ciascuno nel periodo analizzato. Questo evidenzia una tendenza delle aziende a concentrarsi su obiettivi considerati più attuabili o rilevanti per il proprio settore.
L’analisi dei dati ha poi rivelato che le aziende nei paesi in via di sviluppo sono più proattive nel riportare i loro investimenti nel quadro degli SDGs rispetto alle aziende nei paesi maggiormente sviluppati. Le aziende nei settori ad alto inquinamento tendono a divulgare un numero maggiore di SDGs nei loro rapporti di sostenibilità rispetto a quelle nei settori a basso inquinamento. Per i manager e i policy makers, è cruciale promuovere un impegno autentico e significativo verso un’ampia gamma di SDGs. Gli SDGs meno frequentemente affrontati, come SDG1, SDG2, SDG14 e SDG15, richiedono ulteriori iniziative e supporto per essere integrati nelle strategie aziendali. L’adozione di rapporti CSR all’interno del quadro degli SDGs permette alle aziende di segnalare agli stakeholder la loro responsabilità sociale, contribuendo a migliorare le performance finanziarie. Le aziende possono adottare due possibili strategie di comunicazione: divulgare informazioni su una vasta gamma di SDGs o concentrarsi sugli SDGs più frequentemente affrontati, per i quali hanno maggiore competenza e capacità di intervento.
In conclusione, questo studio fornisce un’importante comprensione delle motivazioni e degli effetti dell’impegno delle aziende verso gli SDGs. Le pressioni istituzionali derivanti dal contesto nazionale e dal settore industriale giocano un ruolo cruciale nel determinare l’approccio delle aziende agli SDGs. Inoltre, un impegno sostanziale e strategico verso gli SDGs può portare a miglioramenti significativi nelle performance finanziarie aziendali, dimostrando che la sostenibilità può essere un fattore chiave per il successo economico.