Quando la furia della natura si abbatte sulle comunità, lasciando dietro di sé un paesaggio di distruzione, la strada verso la ripresa economica può essere ardua e molto incerta. In questo contesto, un recente studio pubblicato sul Journal of Corporate Finance, intitolato “Natural disasters and economic growth: The role of banking market structure”, getta nuova luce su un aspetto spesso trascurato: il ruolo delle banche nella ricostruzione post-disastro. Gli autori, Andi Duqi e Giuseppe Torluccio, rispettivamente Associate e Full Professor of Banking and Finance all’Università di Bologna, hanno condotto un’analisi approfondita sulle dinamiche di prestito bancario in seguito a catastrofi naturali. Analizzando una serie di contee statunitensi, simili alle province europee, colpite da uragani e tempeste tropicali, i due autori sono arrivati a risultati sorprendenti e controintuitivi.
Il cuore dell’indagine si concentra su una domanda fondamentale: le banche aumentano i prestiti dopo una catastrofe naturale? E, in caso affermativo, tutte le banche si comportano allo stesso modo? La risposta a queste domande sfida le aspettative e ribalta il punto di vista. Si scopre, infatti, che le contee servite da istituzioni bancarie con un elevato potere contrattuale sui clienti si riprendono più rapidamente dopo il disastro provocato da un uragano. Questo dato è inaspettato, poiché la letteratura prevalente suggerisce che una maggiore concorrenza bancaria dovrebbe favorire la crescita.
Ma come mai queste aree si riprendono più velocemente? Il potere di mercato delle banche, indicativo di un contesto meno competitivo, spinge queste istituzioni a erogare più prestiti immobiliari alle famiglie per la ricostruzione delle proprietà, pur non aumentando i prestiti commerciali alle imprese o i prestiti al consumo. Questo approccio, sebbene possa sembrare rischioso, si rivela efficace grazie alla maggiore capitalizzazione e redditività di queste banche, che possono estendere il credito senza violare i limiti di capitale regolamentare.
L’articolo offre una prospettiva narrativa e autorevole su come le banche con un certo grado di potere di mercato possano svolgere un ruolo cruciale nel sostenere la ripresa economica post-disastro. Inoltre, evidenzia somiglianze interessanti tra queste istituzioni e le banche cooperative presenti nelle nostre comunità, notando come entrambe tendano a concentrare i prestiti in aree specifiche e a gestire efficacemente prestiti più rischiosi grazie alle loro capacità di screening e monitoraggio.
Questo studio non solo fornisce intuizioni vitali per i policymaker preoccupati per gli effetti del potere di mercato bancario, ma apre anche nuove strade di riflessione su come, in certe circostanze, un ragionevole grado di potere di mercato bancario possa effettivamente beneficiare le economie locali, specialmente in tempi di crisi.