Il mio nome è Shachar Oz, arrivo da Israele e sono uno studente del Global MBA Supercars, Superbikes and Motorsports di Bologna Business School. Qualche settimana fa ho avuto l’opportunità unica di poter prendere parte ad una Company Visit approfondita e su misura per noi studenti di BBS, nello stabilimento Ferrari a Maranello. Abbiamo inoltre avuto l’onore di parlare con alcuni dei leader che stanno dietro al marchio Ferrari, come Rossella Borrellini, Head of Marketing Intelligence e Nicola Boari, Chief Brand Diversification Officer.
Negli ultimi dieci anni ho lavorato in vari ruoli nello sviluppo di prodotti innovativi e nei team di ricerca e sviluppo come game designer, sviluppatore, ricercatore UX, marketing e product owner. Ho lavorato per una startup che è stata successivamente acquisita da Intel Corporation, quindi ho avuto l’opportunità di lavorare in vari tipi di organizzazione. Parallelamente al lavoro e allo studio, gestisco un’agenzia di design per l’innovazione educativa con mia moglie (che è terapeuta e insegnante). Insieme progettiamo soluzioni per le scuole, formiamo insegnanti, bambini e professionisti in modo creativo. Sono anche uno speaker e un organizzatore di eventi, nonché membro del comitato del gruppo Bologna Startup. La mia esperienza mi ha dotato di un diverso tipo di ‘lenti’, attraverso le quali spesso vedo il mondo e ciò che vi accade in modo diverso rispetto agli altri. Ecco alcune delle cose che ho osservato e imparato dalla visita in Ferrari.
L’Italia è terra di lunga tradizione e cultura. Se vuoi davvero comprendere l’Italia, devi prima indagare le sue radici. Enzo Ferrari, il leggendario fondatore di uno dei marchi più influenti e conosciuti oggi, era appassionato di macchine con tutto il suo cuore. È cresciuto in una famiglia con quella passione, e lui stesso era sia un pilota che un meccanico.
Intorno alla sua casa, Ferrari costruì la pista di collaudo delle sue vetture. Ogni automobile prodotta è stata testata lì, così come vi si sono svolti gli allenamenti e le prove dei piloti. Questo spiega l’importanza che ha dato al suono delle sue vetture, così come la motivazione e la competizione dei suoi piloti.Per iniziare la nostra esperienza a Maranello nel modo giusto, Nicola Boari, Chief Brand Diversification Officer di Ferrari, ci ha invitato per un tradizionale pranzo italiano al famoso Ristorante Montana. Questo ristorante a conduzione familiare ha una lunga storia legata all’ospitalità di piloti e clienti Ferrari. È particolarmente famoso per la sua enorme collezione di tovaglioli firmati da personaggi famosi del mondo delle corse e della Formula 1.
Le caratteristiche di Enzo Ferrari – dedizione, passione, senso per i dettagli, rispetto delle scadenze, ricerca della perfezione – sono le stesse che vengono ancora oggi ricercate nei futuri imprenditori e nelle multinazionali hi-tech. Vedendo gli operai, posso dire che la Ferrari non è diversa e che l’eredità lasciata dal fondatore è più presente che mai.
La passione per la cultura della F1 gioca un ruolo chiave nella strategia di vendita. Durante il tour, abbiamo avuto l’opportunità unica di visitare l’hangar di “FXX“, un programma che offre ad alcuni clienti la possibilità di acquistare un vero modello di Ferrari da corsa. Dal momento che queste auto non possono essere guidate su strada, Ferrari organizza 8 eventi all’anno, durante i quali i proprietari possono immergersi in una vera esperienza da F1.
Prima della visita immaginavo che la produzione di Maranello fosse vecchio stile e molto manuale. Mi ha sorpreso scoprire l’utilizzo di sistemi robotici controllati per la verniciatura dell’auto e per parte dell’assemblaggio del motore, solo per fare alcuni esempi. I lavoratori vengono assistiti anche dal tracciamento 3D per la scansione dell’auto durante la ricerca di possibili difetti. Ad ogni modo, nonostante tutta la tecnologia impiegata, l’auto è ancora quasi interamente realizzata a mano in Italia.
Ascoltare Rossella Borellini, Head of Marketing Intelligence negli ultimi 20 anni, è stato incredibilmente interessante per le mie orecchie curiose. “I nostri clienti hanno uno stile di vita diverso. Hanno tempo libero, possiedono oggetti di lusso e fanno paragoni “, ha detto la Borellini. “Sono sempre felici di ricevere una nostra telefonata e si prendono volentieri del tempo per rispondere al nostro sondaggio di 200 domande sulla loro esperienza con l’ultima auto Ferrari acquistata qualche mese prima”.
Questa profonda ricerca qualitativa della customer experience è ciò che ha permesso, a mio avviso, alla Ferrari di scoprire alcuni dei suoi principali differenziatori dai suoi diretti concorrenti: McLaren, Porsche 911 GT, Mercedes e Lamborghini. Il particolare che più mi è piaciuto è stato l’aneddoto sull’importanza di una sacca da golf. Le vetture di questo tipo hanno solitamente un bagagliaio che riesce a contenere a malapena un casco da motociclista, ma i progettisti hanno fatto in modo che quasi tutte le auto Ferrari Gran-Turismo possano contenere almeno una sacca da golf. Perché? Perché è ciò che i clienti stanno cercando.
“Tutti possiedono una Porsche 911. Non molti hanno una Ferrari rossa. L’esclusività cambia tutto nel gioco del business”, ha detto Rossella Borellini citando i clienti Ferrari.
“I nostri clienti si affidano a noi per progettare macchine che non possono nemmeno immaginare”, ci ha detto Nicola Boari, già responsabile del marketing di prodotto e oggi Chief Brand Diversification Officer. “Noi progettiamo sogni. I nostri clienti si aspettano di essere sorpresi “. Questo tipo di approccio assomiglia molto a quello di Steve Jobs, che faceva leva sulle conoscenze del cliente per progettare prodotti inaspettati.
Stiamo entrando in un momento difficile per il business delle supercar. Queste auto sono costruite per essere performanti, in particolare la Ferrari, da 20 anni vincitrice del Best Engine Award. L’aumento dei regolamenti intorno alle auto elettriche e l’arrivo di veicoli autonomi, non renderanno certamente le cose più facili.
Ferrari ha dimostrato di aver già messo in pratica alcune delle idee che consentono all’azienda di affrontare queste sfide: la Driving Academy per le persone che desiderano provare l’adrenalina di un pilota; le collaborazioni con altri marchi di lusso, come Berluti e Loro Piana, per offrire un’esperienza esclusiva al cliente; un programma per acquistare una macchina da corsa F1 o noleggiare una F12 per un viaggio; e non è ancora tutto. Dopo aver incontrato i leader di Ferrari, sono ancora più convinto che l’azienda riuscirà a fare un salto nel futuro incerto e a vincere queste e altre sfide.
Shachar Oz – Israele
Global MBA Supercars, Superbikes and Motorsports – A.A. 2018/19