Anastasia Leshchenko, docente del corso di Digital Strategy nel Professional Master in Digital Marketing and Communication di BBS, condivide la sua visione unica sull’integrazione delle dinamiche digitali e sociali nell’alta formazione. Con una straordinaria carriera come fondatrice di Spazi Belli e un’esperienza significativa nel settore digitale, Anastasia porta una prospettiva ricca e pratica sui cambiamenti necessari per guidare le aziende nella loro trasformazione. In questa intervista, esplora l’importanza delle strategie social , l’impatto dell’autenticità nel digital marketing e i consigli pratici che non possono mancare nel bagaglio dei futuri leader di settore.
Come integra le sue competenze e l’esperienza diretta delle dinamiche social e digital nel suo impegno di docente del corso di Digital Strategy in BBS?
Nel mio ruolo di docente del corso di Digital Strategy presso BBS, integro le mie competenze e l’esperienza diretta delle dinamiche social e digital in diversi modi. Il corso è incentrato sulla Social Media Strategy, argomento su cui posso offrire una visione approfondita grazie alla mia esperienza sia come fondatrice di Spazi Belli, una community social che ho contribuito a costruire insieme al mio team, sia attraverso l’analisi delle strategie adottate dai brand nel corso dei miei sei anni di esperienza nel settore digitale. Sono convinta che, sebbene le informazioni siano ampiamente accessibili online, il vero valore risieda nell’apprendere dalle persone che hanno una diretta esperienza nel settore. Cerco sempre di trasmettere questa filosofia ai miei studenti, incoraggiandoli a studiare e imparare da coloro che condividono non solo conoscenze tecniche, ma anche valori personali. Cerco di essere quella persona per i miei studenti, trasmettendo non solo conoscenze ma anche entusiasmo.
Nel vasto mare del marketing digitale, quali sono le strategie di brand building e engagement che considera non solo efficaci, ma persino indispensabili nel mondo del digital marketing contemporaneo?
Credo nell’approccio olistico, ovvero bisogna saper mixare bene le cose. Partendo dagli obiettivi di business e scendendo nelle attività singole, è necessario fare una giusta ponderazione che si basi sull’effort, sull’investimento e sull’impatto. Insegno Social Media, quindi mi concentro principalmente su questo argomento. Per Spazi Belli, nel primo anno il canale principale è stato Instagram. Nessun altro canale avrebbe potuto essere altrettanto potente con le risorse che avevamo. I social per noi sono stati fondamentali sia dal punto di vista del branding sia per quanto riguarda l’identificazione del business model (siamo una startup e prima di investire cifre importanti, abbiamo avuto diverse possibilità di testare varie ipotesi). La grossa differenza che ti offrono i social è il numero di persone che puoi raggiungere. Non si può minimamente paragonare con il mondo offline. Il mio concetto che ripeto sempre è “Contatti uguale contratti”. Se nessuno ti conosce, a chi vendi i tuoi prodotti e i tuoi servizi? Il digitale, e i social in particolare da questo punto di vista, rappresentano un’enorme opportunità. I social sono vivi; nessun billboard o pubblicazione su riviste cartacee può darti feedback immediato, apprezzamenti, suggerimenti, e talvolta anche critiche. Tutto questo rappresenta una fonte importante di raccolta dati, oltre al fatto che ti consente di costruire relazioni con numerosi potenziali clienti. Va gestito in modo strategico e intelligente poiché riguarda la reputazione e l’immagine del brand. Vi è mai capitato di leggere le pagine istituzionali nei siti dei brand tipo “chi siamo”, “i nostri valori” ecc.? MAI, da digital analyst ve lo confermo, solo lo 0,03% di utenti che atterrano sui siti dei brand visualizzano queste pagine. Se ci pensate, i brand, con l’aiuto di influencer e content creators, possono trasmettere il loro posizionamento, costruire brand e umanizzare la loro comunicazione. Quindi, sicuramente i social oggi possono offrire numerosi vantaggi; sono uno degli strumenti di marketing e, come qualsiasi strumento, bisogna saperli usare bene con tutta la serietà e professionalità.
Quali tendenze emergenti nel marketing e nella comunicazione considera essenziali per le aziende che vogliono mantenere un vantaggio competitivo e quali skill saranno più ricercate dalle imprese tech & digital nei prossimi anni?
Le skill tecniche sono sempre molto richieste, sia dalle aziende tradizionali sia dalle nuove aziende nate nel digitale o addirittura sui social. È incredibile come un creator possa diventare una vera e propria impresa, dietro la quale ci sono a volte team di più di 50-100 persone, che coinvolgono una serie di professionisti: dalla regia ai tecnici. Quindi, oltre ai creator stessi, ci sono ad esempio i reel maker, i TikTok maker (video maker con i telefoni al posto di una videocamera), i sistemisti (organizzatori dei webinar, dirette ecc.), i grafici, i community manager, i lead generation manager, i chatbot setupers, i marketer assistiti dall’IA, ecc. Con l’arrivo dell’IA, intravedo un trend verso contenuti veri, autentici e realizzati dalle persone. Anzi, credo fortemente nel potere comunicativo di un essere umano rispetto a una macchina: un racconto con la voce vera, un sorriso vero, una risposta ai commenti scritta solo per te. Già da anni si lavora sulla personalizzazione dei contenuti web. Il motivo è semplice: più tempo siamo sul web, più abbiamo bisogno di sentirci coinvolti. Per le aziende, quindi, se c’è la possibilità, io consiglierei di valutare seriamente i social, ma non solo per pubblicizzare creatività tutte perfette e patinate, bensì coinvolgendo persone (che siano i frontman dell’azienda stessa, i talent e gli influencer, gli speaker negli incontri dal vivo). Questo crea legami basati sulle relazioni, relazioni basate sullo scambio di messaggi… veri. Lo ribadisco ancora: i social aiutano ad umanizzare il prodotto, il brand e il messaggio, quindi ci sarà maggior richiesta per i social media manager, che sanno costruire community cross-platforms, i content creators e i content creator manager, i talent manager, gli storyteller sono tutte figure che le aziende iniziano a cercare oggi, e questo trend avrà seguito anche nei prossimi 3-5 anni.
Quali consigli pratici offre ai suoi studenti per restare al passo in un contesto così dinamico?
Per iniziare, secondo me, bisogna scegliere un tema e una skill e conoscerli alla perfezione. È molto più semplice concentrarsi su una sola cosa anziché tentare di seguire mille cose contemporaneamente, così come è più agevole essere formati e aggiornati. In secondo luogo, consiglio di dedicare del tempo per trovare i canali e le fonti giuste che trattano l’argomento scelto. Iscriversi alle newsletter, ai canali YouTube, ai podcast e seguire i punti di riferimento sui social. Terzo, è importante limitare questi canali. Decidere, ad esempio, di seguire non più di dieci, perché c’è il rischio di perdersi. I giovani oggi trovano difficile concentrarsi e prendere decisioni. Essere fedeli alle proprie scelte e costruire costantemente il proprio futuro richiede passione, determinazione e costanza. Un mix di questi elementi è la chiave per un inizio promettente.