Una rubrica che racconta BBS attraverso le parole dei nostri studenti. Una condivisione di esperienze, consigli utili e momenti di crescita sia personali che professionali. Scritto da e per gli studenti.
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27 marzo 2015
Era l’11 marzo, era l’ultima lezione prima dei dieci giorni di pausa dello spring break e restavano tre mesi prima della fine del programma. Dopo un periodo pieno di scadenze, molti di noi erano su di giri all’idea di prendersi una pausa. Alcuni avrebbero gironzolato per l’Europa, altri si sarebbero semplicemente rilassati con gli amici e la propria famiglia a Bologna. Per me stava succedendo qualcos’altro. Salutarci (anche sapendo che in meno di due settimane ci saremmo rivisti) mi ha portata avanti nel tempo, facendomi pensare a quanto sarebbe stato difficile lasciare tutto questo e dire agli amici speciali conosciuti in questo incredibile anno di MBA in Italia un vero arrivederci.
Lo scorso Agosto, mentre cercavo di farmi un’idea rispetto il frequentare o meno il MBA, ho contattato alcuni ex studenti. Oltre ad aver messo in luce il programma (grandi docenti, contenuti rilevanti e la possibilità di sporcarsi le mani con la materia), una cosa che avrebbero stretto a sé per tutta la vita era l’esperienza di quell’anno, con quelle amicizie costruite con le persone più disparate. Allora non avevo capito cosa intendessero, ma ora che l’ho vissuto, condivido al 100%. Non mi pento, nemmeno per un solo giorno, della decisione che ho preso sette mesi fa.
Abbiamo imparato tantissimo da questa esperienza. Veniamo da più di 27 nazioni. Proveniamo da culture, scuole e professioni differenti. Lingue, colori della pelle, genere, religioni e scelte politiche, solo per citare alcuni fattori, ci rendono diversi l’uno dall’altro. Abbiamo bisogno di molto spazio. Abbiamo bisogno di stare vicini. Preferiamo lavorare in autonomia. Amiamo lavorare in gruppo. Alcuni sono tagliati per i numeri. Alcuni lo sono per le parole. Tutti quanti siamo di valore. Non importa essere etiopi, sudafricani, italiani, americani, brasiliani, turchi, indiani o messicani, siamo tutte persone con sentimenti bisogni, frustrazioni, gioie e aspettative simili, alla ricerca del meglio che la vita può dargli.
Questa settimana siamo tornati a scuola. Essere alla settimana che apre la conclusione di quest’esperienza è una sensazione che mi stringe il cuore ma che al tempo stesso mi rende felice di aver compiuto la scelta giusta. Questo non è solo un MBA. È una preziosa opportunità di imparare dalla vita. Aldilà del percorso che ognuno di noi intraprenderà, quest’anno resterà per sempre nei nostri ricordi e gli amici che mi sono fatta mi accompagneranno ovunque andrò.
P.S.: A proposito di lingue, saudade è una parola portoghese intraducibile. Qualcosa di simile al ‘to miss’ inglese o al ‘mancare’ italiano. Due verbi, anche se Saudade è un nome. Il nome che diamo a un sentimento profondo. Quella che sento è un preannuncio di saudade che mi invoglia a gioire di ogni secondo del tempo che mi è rimasto qui. 🙂
Camila Abadie – Brasile
MBA Food and Wine – classe 2014/2015
20 marzo 2015
Grazie al Master in Gestione d’impresa, indirizzo Food and Wine, ho avuto il piacere di visitare il Pitti Taste, il decimo salone del gusto di Firenze, presso la splendida stazione Leopolda. La visita al salone del gusto ci ha aperto le porte sul mondo dei produttori dell’eccellenza e dell’innovazione italiana.
In particolare, ci hanno stupito alcune proposte culinarie tipicamente “non italiane” che sono state reinterpretate con un’accuratezza tale da riuscire a competere sul mercato internazionale. La VKA, un’azienda toscana che propone una vodka organica di altissimo livello, è un esempio dell’unione del grano toscano alle tradizionali tecniche di distillazione impiegate per la produzione di grappa. La vodka VKA è molto setosa, presenta una leggera nota acidula e un velo di aroma di ginepro.
Un altro esempio di eccellenza è la Calvisius, un’azienda lombarda che propone un caviale che riesce a competere con i migliori allevamenti russi e iraniani, così come Coda Nera che esporta il suo salmone leggermente salato e affumicato con legna di faggi nostrani in un mercato tipicamente dominato dai paesi nordici.
Durante la nostra visita abbiamo avuto il piacere di partecipare a una degustazione combinata di sigari e grappe organizzata dagli “Amici del sigaro toscano”, abbiamo potuto assaggiare e gustare svariate tipologie di salumi tra cui un incredibile Gorgonzola Dop che si scioglieva in bocca lasciando un gusto soffice. Grazie all’ampia presenza di produttori di culatelli e salami abbiamo potuto avere una panoramica completa delle varie tecniche utilizzate e del modo in cui si riflettono sul gusto o sull’estetica dei salumi.
Tra la vasta selezione di ottimi birrifici e cantine, abbiamo notato una forte tendenza verso l’eco sostenibilità, il biologico e, addirittura, il biodinamico. Per quanto riguarda i vini, i produttori ci hanno proposto dei favolosi assaggi, accompagnati da varie informazioni e caratteristiche riguardo produzione e coltivazione. Le grandi novità le abbiamo notate soprattutto nell’elevata quantità di birrifici italiani che sono nati negli ultimi anni e che riescono, grazie alle loro innovative variazioni e sperimentazioni, a competere con la Germania o il Belgio portando sul mercato un’alternativa mediterranea.
Durante l’evento abbiamo parlato con numerosi produttori di caffe del mercato italiano e dei probabili cambiamenti e difficoltà legati al prodotto. Confrontando varie risposte, abbiamo capito che la grande maggioranza dei produttori concorda sul fatto che il mercato del caffe italiano è stagnante per quattro motivi principali: gli italiani vogliono bere il caffe al bancone e allo stesso tempo vogliono essere in compagnia; ne vogliono bere diversi durante la giornata e ad un costo ridotto che non superi di molto un euro. La quantità di caffe consumata in Italia e la spietata concorrenza su un territorio piccolissimo, ha portato i produttori a perfezionare i prodotti fino ad essere mondialmente riconosciuti come leader ed esperti in questo settore.
Insieme agli incredibili prodotti tradizionali come l’aceto balsamico, i cantucci e cioccolatini, la pasta di Gragnano, abbiamo trovato due aziende appena nate che ci hanno offerto una nuova visione sull’uso di macchinari ospedalieri o farmaceutici per disidratare i prodotti agroalimentari, riuscendo così a creare prodotti che mantengono le qualità intrinseche e anche gran parte dell’aroma e sapore rimanendo però conservabili per lunghi periodi.
La partecipazione al Pitti Taste ci ha permesso di farci un’opinione molto precisa riguardo alle tendenze e agli andamenti delle proposte agroalimentari italiane, dalle più tradizionali alle più innovative, passando per quelle che sono state in grado di combinare perfettamente questi aspetti contrastanti; si è trattato di un’opportunità unica per scoprire nuovi prodotti destinati ad affermarsi in Italia e nel mondo.
Thomas Foresti – Italia
Master in Gestione d’Impresa Food and Wine – classe 2014/2015
13 marzo 2015
La felicità non è un argomento che mi aspettavo di affrontare in una scuola di specializzazione, se non altro non in una Business School. Invece era inclusa nel nostro programma di studio così ho pensato che sarebbe stato bello prendersi una pausa da tutte le analisi e i calcoli svolti in classe nei mesi passati. Mentre sfogliamo le pagine del libro “Happier”* e ci scambiamo idee e riflessioni sull’argomento felicità, mi è tornato alla memoria quando dissi alla maestra delle elementari che “la felicità è quando il tuo ‘fidanzatino’ pensa che tu sia carina”. Ho sorriso al ricordo e ho pensato che fosse divertente, in seguito però mi sono resa conto che divertente non sempre equivale a felice.
Se c’è una cosa alla quale tutti aspiriamo è l’approvazione altrui, che si tratti del fidanzato, di un famigliare, di un superiore o dell’intero universo. Può variare per intensità o modalità nel manifestarsi ma il desiderio di essere riconosciuti è quasi sempre presente. Dopo tutto, il fatto che qualcun altro, a parte la mamma, ritenga che tu sia simpatico è una delle esperienze a maggior grado di felicità nel corso della vita umana. Quando però la felicità che ci giunge dall’occhio pubblico comincia a diventare un’ossessione, tendiamo a fare di tutto e di più per assicurarci che i punteggi di approvazione restino a un livello accettabile (cioè alti). Così si avvia un ciclo estenuante, nel tentativo di compiacere gli altri, all’interno del quale vengono sprecati gli sforzi migliori per controllare percezione, reazione e opinione altrui, fattori per definizione non controllabili.
La felicità esclude per reciprocità la paura. La paura però è dotata di un’intelligenza sottile e molto spesso sfrutta i nostri desideri più innocenti. Ed è forse proprio questo meccanismo che indebolisce la capacità di capire cosa è davvero importante. Credo che la felicità, nella sua forma sostanziale, sia una straordinaria forza motrice. Fa da sfondo luminoso e brillante a un mondo di rischi per lo più sconosciuti, sostenendo la fiducia in se stessi. Allo stesso modo, nutre la resilienza e coltiva l’umiltà.
Forse non è molto semplice, ma mi piacerebbe credere che non sia nemmeno troppo complesso. Forse la felicità non è quello che il tuo fidanzatino pensa di te ma quello che tu pensi… di te stesso! E riguarda in minima parte l’aspetto fisico, perché in realtà l’elemento più rilevante è quello non fisico; i recessi dell’anima che ti impediscono di liberarti delle paure e accogliere l’approvazione personale che così di rado ti concedi.
* Il libro “Happier Learn the Secrets to Daily Joy and Lasting Fulfillment” di Tal Ben Shahar è stato proposto durante il corso Professional Development tenuto dal prof. Filippo dal Fiore.
N. Valenzuela – Filippine
MBA Green Energy and Sustainable Businesses – classe 2014/2015
6 marzo 2015
Sono molto felice di partecipare al Global MBA presso Bologna Business School, un’istituzione che è una gemma, ospitata nella bellissima Villa Guastavillani, risalente al XVI secolo. Ma perché sono felice di BBS?
Dall’inizio dell’iter, per la presentazione della domanda, fino all’arrivo a Bologna c’è stato un team dedicato alla gestione del programma che mi ha supportato a 360 gradi. La procedura di accoglienza è stata molto ben organizzata: ho incontrato un coordinatore che mi ha ricevuto presso l’ufficio che si occupa del mio programma e mi ha fornito informazioni riguardo i documenti ufficiali da presentare ai vari uffici competenti. Tutto è filato liscio ed è stato facile comprendere come gestire le cose, anche per uno studente straniero come me.
L’elemento di forza di BBS è da ricercare nel personale accademico, dotato di eccellenti competenze per quel che concerne la formazione legata al management. Si tratta di personale di provenienza italiana e europea, offrono un’esperienza di prima mano con i loro insegnamenti e inoltre spesso vengono utilizzati casi di business tratti dal mondo reale. Apprezzo moltissimo l’impegno mostrato verso gli studenti e la disponibilità offline in caso si desiderino chiarimenti sulle lezioni.
Una delle caratteristiche principali e di maggior valore aggiunto del Global MBA sono le lezioni Master Lecture che si tengono ogni mese e che offrono l’opportunità di ascoltare e di interagire con top business executive, professori di fama, imprenditori e rappresentanti di enti governativi. In occasione di questi eventi, è stata un’esperienza elettrizzante potere porre domande direttamente ai CEO di EFMD e di Philip Morris International.
L’elemento distintivo della vita studentesca presso BBS consiste, per quanto mi concerne, nell’avere la possibilità di incontrare colleghi provenienti da 27 paesi e comprendere le loro culture e stili di lavoro, il che mi sarà certamente d’aiuto in questo ambiente business globalizzato. Anche lo scambio linguistico è un’altra iniziativa che permette agli studenti come noi di apprendere e insegnare un’altra lingua (Italiano & Inglese).
Ultimo, ma non meno importante, Bologna è una città favolosa, nota per la sua fantastica cucina e per il suo patrimonio culturale. Offre una vita tranquilla e di livello molto più elevato rispetto a tante altre città globali. Vi sono molti studenti italiani e stranieri e ciò la rende un luogo piacevole e interessante dove vivere. È stato bello aggirarsi per il centro nei weekend e fruire di spettacoli italiani organizzati per l’intrattenimento dei cittadini. Insomma, il Global MBA presso BBS di Bologna è stupefacente e sono orgoglioso di fare parte di questa comunità di management.
Viswanadh Reddy Gurubilli – India
MBA Corporate Finance – classe 2014/2015
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