Nel mondo del business management, dove la gestione dei brand di alta gamma incontra il pensiero innovativo, emergono sfide e opportunità uniche. Juan Ignacio Gonzáles Pena, giunto ormai alla fine del suo percorso accademico in BBS, si trova proprio al centro di questo scenario dinamico e in continua evoluzione. In procinto di concludere il Professional Master in Business Management con specializzazione in Italian Premium Brands e già attivo come Financial Systems Analyst presso TUI Musement, in questa intervista Juan condivide uno sguardo approfondito sul suo viaggio accademico e professionale. Attraverso le sue parole, emergono le motivazioni, le competenze acquisite e i futuri obiettivi nel settore del lusso, oltre a riflessioni sull’esperienza vissuta in BBS, che ha modellato la sua visione del lavoro e il suo sviluppo personale.
Quali motivazioni ti hanno spinto a scegliere questo specifico corso di studi a BBS e quale aspetto del programma ti ha appassionato di più?
la mia decisione è stata influenzata da una combinazione di fattori interni ed esterni. Tra i fattori, per così dire, interni, c’è la mia laurea triennale in gestione aziendale e amministrazione, che ha fornito una solida base. Tuttavia, desideravo approfondire ulteriormente le mie conoscenze in un’area che mi appassionava. Il settore del lusso, in particolare quello automobilistico, della gioielleria e del turismo, mi ha sempre affascinato. Di conseguenza, la specializzazione in Italian Premium Brands nell’ambito del Professional Master in Business Management di BBS sembrava fatta su misura per me, offrendomi un percorso per approfondire i miei interessi e orientare la mia carriera di consulente. Tra i fattori esterni c’è sicuramente la reputazione internazionale di BBS, che ha giocato un ruolo fondamentale, essendo tra le prime 3 business school in Italia. L’esperienza dei professori, specialmente nel track che ho scelto, è stato un altro elemento determinante, con figure come i professori Lelio Gavazza, Alessandro Bonfiglioli ed Eugenio Morselli. Inoltre, le testimonianze degli Alumni della Scuola, con le loro esperienze arricchenti, hanno influenzato notevolmente la mia scelta. Sono stato particolarmente attratto dal focus del programma sul lusso e sui temi del Made in Italy e dalla possibilità di partecipare a progetti aziendali. Il fatto di poter mparare da professori con vasta esperienza nel settore del lusso e applicare la conoscenza teorica a casi aziendali reali, attraverso la collaborazione con aziende del calbro di Max Mara, Gianvito Rossi e Pineider, è stato un elemento ispiratore e trasformativo.
Durante il tuo percorso nel Master in Business Management, quali lezioni o competenze ritieni ti abbiano preparato maggiormente a fare la differenza nel settore del lusso?
Luxury management, Made in Italy management e Industrial design sono i corsi che hanno posto le basi critiche della conoscenza. Questi studi mi hanno anche preparato indirettamente alle sfide del settore, approfondendo la mia comprensione dell’esclusività e dell’ethos del Made in Italy. Sviluppare una prospettiva intergenerazionale e internazionale sul lusso, informata dalle diverse tecniche insegnate dai nostri professori, è stata inestimabile. Inoltre, adottare una mentalità attenta e perfezionista, in linea con la filosofia del Made in Italy che persegue l’eccellenza, è stata cruciale per il successo in questo settore. Questo approccio incoraggia la creatività e la disciplina, attributi chiave per avere un impatto quotidiano.
Puoi raccontarci un progetto o un’attività che hai intrapreso durante il Master che ha avuto un impatto significativo sulla tua crescita professionale e personale e perché?
Un progetto che mi ha particolarmente coinvolto si è svolto nell’ambito del corso di Luxury management, guidato dal professor Lelio Gavazza, ex CEO di BVLGARI e ora CEO di Tom Ford Fashion. La sfida? Introdurre BVLGARI nel mercato cines. La nostra classe è stata divisa in team per affrontare questo progetto da zero. Portarlo a termine ha richiesto una ricerca estensiva e una valida pianificazione strategica, la discussione finale è stata ricca di stimoli e il feedback da parte del professor Gavazza è stato inestimabile. Questo progetto è durato due mesi e ha rappresentato il punto culminante del programma per via della sua complessità, del realismo e grazie alla mentorship del docente. Anche i seminari “Digital Souls” meritano una menzione per avermi introdotto alle basi della cybersecurity e del machine learning, che da allora hanno giocato un ruolo significativo nella mia carriera.
Sei uno degli studenti migliori del tuo corso. Quale consiglio daresti a chi sta considerando il Master in Business Management – Italian Premium Brands in BBS?
Suggerisco di affrontarlo in modo proattivo. Interagire con i professori, fare tante domande e stimolare discussioni. La disciplina è altrettanto essenziale: occorre sforzarsi di bilanciare il proprio tempo tra studio, networking e immersione nella cultura locale. Questo approccio equilibrato massimizzerà l’esperienza in BBS.
Come hai trovato vivere a Bologna?
Data la mia origine spagnola, vivere a Bologna è stato come sentirsi a casa. La natura accogliente della città, la vivace comunità studentesca e le ricche offerte culturali, dalla cucina all’architettura, hanno arricchito il mio soggiorno. La compatibilità culturale ha potenziato la mia esperienza educativa, permettendomi di impegnarmi pienamente nei miei studi e sentirmi parte della comunità locale.