Vivere nella speranza, conciliare i paradossi, coltivare la solidarietà

Ottobre 27, 2021

Il discorso di benvenuto del Professor Marcello Russo per la Classe 2021-2022 del Global MBA 

Care studentesse, cari studenti del Global MBA 21-22,

Benvenuti e Benvenute in Bologna Business School e in Alma Mater Studiorum. Siete ora iscritti a una giovane scuola che ha appena festeggiato il suo 20° compleanno, avendo raggiunto importanti risultati e un piano di crescita straordinario, a partire dall’ accreditamento EQUIS che abbiamo ricevuto in settembre. EQUIS apre la porta a un campionato molto speciale nel quale possiamo giocare, nel quale voi giocherete, migliorando il valore del vostro titolo: il campionato delle principali business school al mondo, quindi un campionato davvero esclusivo con meno dell’1% delle business school accreditate.

Questo è il mio terzo discorso inaugurale e sono felice di essere qui e di incontrarvi di persona. Conoscervi ed essere in grado di approfondire le vostre storie e ciò a cui aspirate in merito alle vostre future carriere è un’opportunità incredibile per me. Avete deciso di segnare la vostra carriera con un capitolo da scriversi presso la nostra istituzione e siamo orgogliosamente consci di questa responsabilità. È un momento entusiasmante per noi essere in Italia ora, mentre il Paese conduce la ripresa dopo la pandemia. Stiamo crescendo a un tasso alto e più velocemente della gran parte dei paesi europei e speriamo che questo possa essere l’inizio di un nuovo Rinascimento per l’intero paese. Nuovi investimenti, nuovi lavori, nuove speranze e una rinnovata attenzione per la sostenibilità, e gli esseri umani sono al centro dei nuovi Recovery Fund e gli investimenti che costituiranno i pilastri sui quali costruire il nostro futuro, il vostro futuro! 

Di anno in anno, è un’emozione forte per me rivolgermi a voi con queste parole che inaugurano ufficialmente l’inizio dell’anno. Anche se avete già svolto un po’ di lavoro iniziale del programma e avete già iniziato a conoscervi tramite alcune attività mirate a rompere il ghiaccio, questo rappresenta l’avvio ufficiale del corso, con le prime due lezioni oggi con professori di Unibo, e che professori! Competenti, appassionati e professionali. Li adorerete… sebbene insegnino Finanza Aziendale e Macroeconomia!

Potrei elencarvi tutti i vantaggi che avete a trovarvi qui seduti oggi e ad avere investito nella nostra scuola e in questa città, con un PIL che è il doppio rispetto al resto del Paese e con la presenza di incredibili aziende all’avanguardia, che partecipano anche al nostro Program Advisory Committee. 

Preferisco però fare qualcosa di diverso. Voglio darvi alcune parole chiave che, credo, saranno importanti affinché possiate vivere questo anno al massimo delle vostre capacità e intelligenza. 

L’anno scorso eravamo tutti spaventati dal Covid. Lo siamo anche ora, naturalmente, ma c’è una nuova parola che è entrata nel nostro vocabolario quest’anno. SPERANZA. 

C’è la speranza data dall’avanzamento della campagna vaccinale per cui siamo vicini alla fine di questa pandemia e il mondo può iniziare a riscoprire il piacere degli abbracci, delle interazioni fisiche e della vicinanza. Spesso, abbiamo visto la mancanza di speranza nel corso di questo ultimo anno che ha dominato le nostre vite e spesso viene usata dai media come mezzo per instillare paura e per controllarci, dominarci. 

Paradossi. Attraverso la pandemia, abbiamo appreso che dobbiamo conciliare obiettivi opposti e divergenti che devono coesistere per assicurare la sopravvivenza: conciliare la tensione tra la sicurezza e la business continuity o tra il bisogno di un’azione collettiva e quello di isolarsi per proteggersi. Il Cardinal Zuppi, durante la messa di celebrazione del nostro anniversario, ci ha invitati, in quanto studiosi e scienziati, ad imparare a conciliare gli affari e l’amore, il successo personale e la solidarietà. Non possiamo avere successo da soli! Non possiamo essere felici quando siamo i soli a prosperare e intorno a noi ci sono sofferenza e disperazione. Dobbiamo coltivare solidarietà e altruismo. 

Questo è il desiderio più profondo che ho per voi quest’anno. Che impariate da oggi a diventare un gruppo di diversi individui che possono apprendere a crescere come classe coesa. Vorrei ricordare le parole di Papa Francesco, che ha parlato a tutti gli esseri umani di ogni credo religioso rivolgendo a tutti questo messaggio. “Nessuno può affrontare la vita in modo isolato… C’è bisogno di una comunità che ci sostenga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti. Com’è importante sognare insieme!… Da soli si rischia di avere dei miraggi, per cui vedi quello che non c’è; i sogni si costruiscono insieme. Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli e sorelle.”

Vorrei ora passare dalle parole di Papa Francesco a Eric Schmidt, che è stato qui in settembre per ricevere la laurea honoris causa e ha tenuto un discorso alla nostra Community, indicando la chiave del successo della sua vita: il credere costantemente in obiettivi e progetti di alto livello e la capacità di circondarsi di persone sfidanti, persone che ti possono contraddire, essere in disaccordo con te e che possono presentare le loro idee con fiducia (che è stato il tema principale dell’anno scorso).

Ci ha anche consigliato di prendere decisioni coraggiose e di lavorare con persone folli ma brillanti (ad esempio, Elon Musk), dalle quali si può imparare molto. Ha speso parole incredibili sulla capacità della nostra città e della School di diventare una nuovo hub di imprenditorialità e sperimentazione. 

Questi sono gli auguri migliori che ho per voi per quest’anno. 

Benvenuti e benvenute nuovamente e vi auguro buona fortuna per il viaggio che vi accingete a intraprendere oggi.