Sabato 29 giugno, la Community di Bologna Business School si è data appuntamento a Villa Guastavillani per l’annuale incontro dedicato al confronto su temi di management e attualità.
La mattinata di lavori si è aperta con il Coro dei Cantori Gregoriani di Cremona e l’intervento di Lorenzo Forni, Professore di Politica Economica all’Università di Padova, nonché autore del saggio bestseller Nessun pasto è gratis. Perché politici ed economisti non vanno d’accordo. “In economia la credibilità è tutto. In politica non sempre, ma conta quello che appare o quello si vuole far apparire,” ha spiegato il professor Forni ai presenti. Cos’è, però, la credibilità? “Si tratta della capacità di ottenere risultati annunciati, soddisfando allo stesso tempo i vincoli di risorsa. Perché senza vincoli e restrizioni siamo tutti capaci di mantenere le promesse.”
Le Stories of Multiplied Opportunities, 5 workshop dedicati a sostenibilità, inclusione, internazionalizzazione, lavoro e digitale, hanno dato modo alla Community di BBS di confrontarsi sulle principali trasformazioni in atto nella società di oggi. In ogni workshop, cinque Alumni della Scuola, affiancati da altrettanti membri della Faculty, hanno condiviso le loro esperienze professionali e le opportunità nate da alcune sfide affrontate nel loro contesto aziendale.
Il workshop Inclusiveness Challenges ha raccontato attraverso le esperienze di Francesco Baruffi (Emilbanca), Federico Zambelli Hosmer (PayPal), Rita Melcarne (Ducati), Pietro Ravagli (Società Dolce) e Francesco Raphael Frieri (Regione Emilia-Romagna), le sfide poste dal tema dell’inclusività alle aziende e negli enti pubblici. “Oggi le imprese hanno accolto la sfida dell’inclusività anche perché ne traggono un vantaggio nell’organizzazione,” ha precisato Paola Giuri, Associate Dean for Research di BBS. “Oggi c’è la necessità di costruire modelli relazionali a livello orizzontale, dove i soggetti dialogano alla pari, senza modelli gerarchici.”
Per Ducati, l’inclusione evidenzia la necessità di incorporare persone diverse in un’organizzazione dove possano sentirsi valorizzate e rispettate, e pertanto incoraggiate a partecipare. La diversità aumenta anche le possibilità di innovazione di tutti i livelli aziendali. Secondo Pietro Ravagli, infatti: “diversità e innovazione sono due componenti ugualmente importanti per crescere.” Inclusione significa anche comprensione delle diverse abilità. “Le persone diversamente abili hanno capacità spiccate e la comprensione di queste capacità fa accrescere il capitale umano,” ha poi concluso il dibattito il Direttore Generale alle Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni della Regione Emilia-Romagna, Francesco Raphael Frieri.
Se fino a qualche anno fa il tema maggiormente diffuso nei dibattiti di cittadini, aziende e istituzioni erano le Smart City, oggi i nuovi macrotrend mondiali sono la sostenibilità e l’economia circolare. “Ogni anno vengono prodotte nel mondo circa 330mil tonnellate di plastiche di cui solo il 9% vengono riciclate, il 50% viene utilizzato durante un periodo inferiore a 12 mesi, mentre il 56% viene disperso,” ha ricordato Federico Bronzini, Responsabile Distribuzione Gas InRete del Gruppo HERA, durante il workshop Sustainable Transitions.
In azienda, la sostenibilità non passa solo dal prodotto, ma anche e in particolar modo dal processo che ha reso possibile la sua realizzazione, attraverso lo smart working, che riduce i costi ottimizzando le postazioni di lavoro facendo leva sulla centralità della persona, e il digital workplace, collegato al concetto che le nuove generazioni di Millennials hanno del mondo del lavoro. Maria Luisa Parmigiani, Responsabile Sostenibilità del Gruppo Unipol, ha inoltre sottolineato l’importanza del ruolo dei sindacati in questi processi, ribadendo il divario tra esigenza e tempi di attuazione. Tra gli Alumni che hanno condiviso le proprie esperienze anche Francesco Malaguti (Camst), Alessandro Frondella (Ferrarelle), Elena Binacchi (Opem) e Gian Luca Testa (Philip Morris).
“Il digitale deve riguardare tutta la società, tutte le realtà che accompagnano questa trasformazione devono essere coinvolte, dai fornitori ai clienti a qualunque persona che interagisce con l’azienda stessa,” ha affermato Sandra Ricciuti, Principal Consultant di Capgemini, durante il workshop Digital Renaissance. Secondo Augusto Valeriani, invece, Co-direttore del Master in New Media and Marketing Communication di BBS: “in questi ultimi anni la parola chiave più utilizzata è ibridizzazione, ovvero l’idea che le esperienze individuali e sociali debbano essere sempre lette come ibride, nell’idea di superare la distinzione tra realtà fisica e digitale. Pensando al consumatore si deve immaginare un soggetto la cui esperienza d’acquisto si muove su molteplici piani ed è pertanto cruciale puntare sul mobile.”
Le innovazioni digitali portano però alla ribalta anche il tema della privacy, come ha sottolineato Sara Valentini, Associate Dean for Alumni di BBS: “il dato è fondamentale per essere efficaci. Questo è però legato al tema interdisciplinare della privacy, non soltanto da un punto di vista legale ma anche dal punto di vista della pervasività della tecnologia e dell’applicazione dei suoi sistemi. In questo contesto, la Privacy rappresenta più un valore o una minaccia?” Al workshop hanno contribuito con le loro Stories anche gli Alumni Christian Pezzin (Sapio Group), Alessandro Rizzoli (Getconnected), Marco Bubani (VEM Sistemi) e Giorgio Montanari (Beghelli).
Il quarto workshop dedicato alle esperienze degli ex studenti di BBS ha visto come protagonista i (Re)invented Jobs, ovvero le nuove professioni che richiedono soprattutto la capacità di mettersi continuamente in gioco in un mercato, a volte frammentato, e riuscire comunque ad affermarsi inventandosi da zero. In questo processo, i fattori chiave sono proprio il coraggio e la passione, ma soprattutto la reputazione. Ma cosa significa, nello specifico, reinventarsi? “Significa sia ripensare sé stessi e il proprio ruolo, sia facilitare i nostri collaboratori ad affrontare lo stesso processo,” ha affermato Dario Ciampoli, IT Director di Leonardo Aerostrutture. Fondamentale, oggi, è avere il coraggio di far accadere le cose e di accettare un possibile fallimento.
Chiara Sonaglioni, Responsabile del Marketing Strategico di Lamborghini e Linda Serra, CEO di Work Wide Women, hanno condiviso la loro esperienza nel reinventarsi come donne e professioniste. “Mi sono reinventata l’ultima volta sei anni fa quando ho deciso di lasciare il mio vecchio lavoro. Ho iniziato a fare una sorta di volontariato nel far capire alle donne come approcciarsi al lavoro e aiutarle a trovarlo, così è nata Work Wide Women. Per reinventarsi ci vogliono coraggio, lungimiranza e resilienza,” ha concluso Linda Serra. Tra gli Alumni partecipanti anche Deborah Buttignol (Badenoch&Clark) e Francesco Bianco (Vodafone Group).
Global Trades, l’ultimo workshop della XIII Alumni Reunion, è stato incentrato sulle opportunità generate dall’internazionalizzazione delle aziende e dal mercato globale. Andrea Bizzi (Chiesi Farmaceutici), Anna Girotto (Gucci), Franco Valentini (Elettronica Santerno), Sara Caffino (Adidas Group) e Simone Mulargia (Acma), hanno condiviso alcune delle sfide affrontate dalle loro aziende. “I concetti di Made in e Originale variano molto di nazione in nazione, e possono essere sfruttati a nostro vantaggio,” ha spiegato Anna Girotto, “ponendo ad esempio la produzione di una vettura, si può considerare Made in Italy se costituita da almeno il 45% di componenti prodotte in Italia. Contrariamente, una t-shirt può avere lo stesso marchio anche se tutte le sue parti vengono prodotte altrove, purché venga assemblata interamente in Italia.”
Franco Valentini, Direttore Generale di Elettronica Santerno, ha invece introdotto nel dibattito le problematiche politiche che possono nascere quando si opera in paesi in conflitto tra di loro: “da quando gli Stati Uniti non conducono più affari in Iran, le possibilità per le aziende italiane sono cresciute enormemente. Bisogna però valutare cosa comporterebbe perdere i propri clienti americani e valutare bene tutti i rischi.”
A concludere la XIII Alumni Reunion, l’attrice e conduttrice Geppi Cucciari con lo speech Generative Storytelling and Storywriting, dedicato alle narrazioni espansive, ovvero alla progettazione e condivisione di racconti di qualsiasi genere, attraverso piattaforme tradizionali e digitali, per l’intrattenimento, il marketing o i cambiamenti sociali. “Esistono idee mediocri raccontate in maniera geniale, così come idee brillanti raccontate in modo pessimo. Voi avete studiato e siete preparati per dare al mondo un contributo importante, ma dovete imparare a condividerlo nel migliore dei modi per convincere gli altri e fare la differenza.”